Fatima e Kolbe
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FATIMA
E KOLBE: UNICA STRATEGIA
Ricorrono nel 2017 due centenari
d’eccezione : le apparizioni della Madonna a Fatima e la fondazione della MI.
Due eventi interconnessi, nonostante lo stesso Massimiliano Kolbe non ne fosse
cosciente, uniti nella strategia della profezia che l’Immacolata porta avanti
da qualche secolo. Il ruolo più evidente
di Maria infatti, almeno dalle apparizioni di rue du Bac del 1830, è quello di
ricordare agli uomini: la verità divina, la Sua materna presenza quale
strumento di salvezza e i pericoli a cui gli uomini vanno incontro ignorando la
legge e la volontà di Dio.
Nell’apparizione
a Fatima del 13 luglio l’Immacolata:
-
Ricorda
la presenza e l’orrore dell’inferno che gli uomini scelgono per l’eternità con
la loro condotta peccaminosa ;
-
Indica
mezzi d’intervento per la loro salvezza: preghiera (il S. Rosario in
particolare), digiuno, penitenza, devozione
al Cuore Immacolato di Maria.
E poi, come in un
telegiornale che svela il XX secolo, annunzia:
- la fine della prima
guerra mondiale;
- la seconda guerra
mondiale, peggiore della prima;
- la diffusione degli
errori della Russia nel mondo;
- le guerre e le
persecuzioni promosse dalla Russia alla Chiesa, con il successivo martirio dei
buoni, l’annientamento di diverse nazioni, e le molte sofferenze del Santo
Padre.
Apprendemmo durante il giubileo del 2000
dal card. Joseph Ratzinger il contenuto del cosiddetto 3° segreto, ovvero di“un Angelo con una spada di fuoco , che con voce forte disse:”penitenza, penitenza,
penitenza”. Ma anche che il “Santo Padre,
attraversò una grande città mezza in rovina, e , mezzo tremulo con passo
vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che
incontrava sul suo cammino: giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio
ai piedi della croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono
vari colpi di arma da fuoco e frecce. E allo stesso modo, morirono gli uni dopo
gli altri i vescovi, sacerdoti, religiose e religiosi e varie persone secolari,
uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della croce
c’erano due angeli, ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei
quali raccoglievano il sangue dei martiri e con esso irrigavano le anime che si
avvicinavano”. Ovviamente uno studio
integrale, dei messaggi e della lettura teologica data dalla congregazione
per la dottrina della fede, a cui si rinvia, è necessario per una migliore
comprensione. Ma certamente siamo dinnanzi ad uno scenario di grande prova, per
l’umanità e per la Chiesa, di cui la Madonna stessa pose la soluzione. “Gesù…vuole stabilire nel mondo la devozione
al Mio Cuore Immacolato. A chi l’ abbraccia prometto la salvezza…” Suor
Lucia scriverà successivamente (22.5.1958): “esauriti gli altri mezzi disprezzati dagli uomini, [Dio] ci offre con
tremore l’ultima ancora di salvezza: la SS. Vergine in persona, le sue
numerose apparizioni, le sue lacrime, i messaggi dei veggenti sparsi in tutte
le parti del mondo”.
Il 13
ottobre 1917 il miracolo del sole confermava, dinnanzi alla stampa massonica
esterefatta e a circa 70.000 persone presenti, la soprannaturalità delle
apparizioni, che così si concludevano. E Massimiliano? Appena tre giorni dopo,
il 16 ottobre , nei vespri di S.Margherita M. Alacoque, sette fraticelli, raccolti nella cella di fra
Antonio Mansi, fondavano la Milizia dell’Immacolata. Negli scritti kolbiani non
vi è traccia delle apparizioni e del messaggio di Fatima. Certamente il nostro santo li conobbe poco o
niente; meno che mai poteva conoscerli 3 giorni dopo la conclusione delle
apparizioni. Eppure il fine della MI è lo stesso del messaggio di Fatima, che
la Madonna stessa ha così sintetizzato alla fine di tutte le prove di cui
sopra: “IL MIO CUORE IMMACOLATO
TRIONFERA’!”
Sugli obiettivi della
MI il santo polacco ha le idee chiarissime: “Le
due frasi poste all'inizio del programma: “Ella ti schiaccerà il capo” (Gen 3, 15) e “Tu sola hai distrutto
tutte le eresie sul mondo intero” (ufficio della B.V.M.), indicano pure lo scopo della Milizia. Perciò
i membri della MI si consacrano senza limiti all'Immacolata come strumenti
nella Sua mano,affinché per mezzo loro Ella si degni di compiere quello che è
espresso in quelle due frasi”(SK 1046).
Il contenimento dell’azione del maligno e degli errori che egli diffonde è uno
scopo della MI, ma anche una necessaria premessa al trionfo del Cuore
Immacolato di Maria.
Tale analogia si nota
anche confrontando la giaculatoria trasmessa dall’Immacolata subito dopo i
“segreti”, che così recita nella sua versione originale: “Oh Gesù mio, perdonateci, liberateci dal fuoco dell’inferno, portate
in cielo tutte le anime, specialmente le
più bisognose.” Nacque successivamente un dibattito su chi fossero queste
anime più bisognose. La preghiera della MI sembra rispondere: “O Maria concepita senza peccato prega per
noi che a Te ricorriamo, in particolare
per i nemici della Santa Chiesa e per quanti ti sono raccomandati”. Non
i deboli, non i peccatori carnali hanno particolare bisogno, quanto i superbi
nemici della verità e della Chiesa, che nel disprezzo di Dio e dell’uomo
trovano alimento alla loro malvagità. Neutralizzare la loro azione e convertire
i loro cuori, per la potenza d’intercessione dell’Immacolata, sembra il primo
obiettivo di Massimiliano.
“Lo scopo del Cavaliere dell’Immacolata non è solo quello di approfondire e
rafforzare la fede, indicare l'autentica via ascetica e presentare ai fedeli la
mistica cristiana, ma, altresì, in conformità ai principi della Milizia
dell'Immacolata, impegnarsi nell'opera
di conversione degli acattolici. Il tono della rivista sarà sempre
amichevole verso tutti, senza badare alle diversità di fede e di nazionalità.
La sua nota caratteristica sarà l'amore, quello insegnato da Cristo. E proprio
con questo amore verso le anime smarrite, ma che pure sono alla ricerca della
felicità, essa farà di tutto per
-
stigmatizzare la menzogna,
-
per mettere in luce la verità
-
e per indicare la vera strada verso la felicità” (SK
994).
Quanto detto per la rivista vale per la
milizia; come per S. Paolo, si tratta di vincere il male con
il bene (cf. Rom. 12, 21); e il
massimo bene, “Il vertice dell’amore della
creazione che torna a Dio è l’Immacolata, l’essere senza macchia di peccato,
tutta bella, tutta di Dio” (SK 1310).
Che questa divina strategia passi dai Sacri Cuori è Giacinta a
confermarlo: “Dio ci concede le grazie
attraverso il Cuore Immacolato di Maria… il
Cuore di Gesù vuole che al suo fianco si veneri il Cuore Immacolato di Maria.”
Massimiliano ce ne
spiega il rapporto proprio nell’atto di consacrazione: “affinché nelle Tue mani immacolate e misericordiosissime io divenga
uno strumento utile per innestare e incrementare il più fortemente possibile la
Tua gloria in tante anime smarrite e indifferenti e per estendere, in tal modo,
quanto più è possibile il benedetto Regno del Ss. Cuore di Gesù.” Strumenti
per il regno! Strumenti missionari che consacrati al Cuore di Maria, convertano
i lontani, contrastino i piani del serpente ed estendano il regno del Sacro
Cuore di Gesù! E’ tutto inciso nella medaglia che portiamo al collo dal giorno
della nostra consacrazione a Maria!
Possiamo pertanto
ritenere che la MI è il primo visibile frutto nella Chiesa delle apparizioni di
Fatima, e che Massimiliano sia stato uno degli strumenti prediletti di quel
grande piano pastorale che l’Immacolata definì con chiarezza alla Cova da Iria
nel 1917. Tutto ciò
è ancora attuale? Benedetto XVI, che di quelle apparizioni è stato il più
profondo analista, durante la visita in Portogallo del maggio 2010, disse: “Si
illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa”…
E auspicava: “Possano questi sette anni che ci separano dal centenario
delle Apparizioni affrettare il preannunciato trionfo del Cuore Immacolato di
Maria a gloria della Santissima Trinità”. E’ per questo trionfo che vale la pena di
vivere, operare, pregare e sacrificarsi.