Scheda 1062 - Milizia dell'Immacolata di Sicilia

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SK 1062 - In occasione della festa della Madonna del Carmelo
- Rycerz Niepokalanej, VII 1924, p. 121 - 124

I protestanti dal calibro più svariato non riescono a tollerare scapolari, medaglie, quadri e, in generale, le immagini di Gesù e dei santi, ma soprattutto della Madre Santissima. Non molto tempo fa ricevetti in proposito una lettera da un insegnante, addirittura dall'altra estremità della Polonia. Tra l'altro egli mi poneva anche la seguente domanda: “Da quando la fede in medagliette senza vita difende dal male più della fede nel Dio vivo e vero?”. Alludeva alla Medaglia Miracolosa dell'Immacolata Concezione della Ss. Vergine Maria. I protestanti danno perfino la data in cui la Chiesa “ha inventato” il culto dei quadri, delle croci e delle reliquie. Questo anno funesto fu il 787. I cosiddetti “studiosi della sacra Scrittura” tolgono benevolmente altri quattro anni e assegnano questa “disgrazia” all'anno 783. Non intendo qui parlare della mancanza, semplicemente stridente, di conoscenza della storia e dei documenti dei secoli passati; è sufficiente esaminare, infatti, con quale venerazione s. Ambrogio, morto quattro secoli prima di quella data “funesta”, cioè nel 397, avesse collocato sotto un altare, a Milano, le reliquie dei santi Gervaso e Protaso1; è sufficiente recarsi a Roma, scendere nei sotterranei delle catacombe dei primi secoli insanguinati del cristianesimo, dare un'occhiata alle numerose immagini che ornano le loro pareti per non sciorinare simili fandonie. Specialmente ai metodisti, i quali, a quanto pare, inorridiscono perfino alla vista di un'effigie della Santissima Vergine Maria, noi consigliamo vivamente di visitare le catacombe di Priscilla, nelle quali pregavano i cristiani battezzati ancora dalla mano degli apostoli2, e ivi vedranno, rappresentati sulle pareti, un'Annunciazione alla Ss. Vergine Maria, una Madonna con il Bambino Gesù, l'omaggio dei Magi e una Vergine Immacolata seduta con il Bambino Gesù, mentre accanto a lei c'è il profeta Isaia, che tiene con una mano il libro delle sue profezie e con l'altra indica una stella che brilla al di sopra della Madre Divina, nella quale si è adempiuta la sua profezia. Simili immagini della Ss. Vergine e dei santi, con tracce della più remota antichità, si possono vedere scolpite sui sarcofagi, incise sul vetro o impresse nel metallo. Ad ogni modo, lascio da parte tutto questo, poiché ciò che forse colpisce ancor di più è la mancanza di logica dei nostri avversari. Infatti, quelle stesse persone per le quali le immagini della Madre Santissima e degli altri santi sono un osso nella gola, riempiono poi le loro case di una gran quantità di quadri, di fotografie, di ritratti e di statue. E questi che cosa rappresentano? Ora uomini celebri, benemeriti della patria e della società, ora membri della famiglia o persone care. Da questa parte vedrai la fotografia del padre defunto o della madre, collocata in una cornice decorosa e circondata, com'è giusto, di venerazione filiale; dall'altra la madre addolorata, non potendo dimenticare la perdita prematura del suo diletto bambino, ne conserva con amore il ritratto. Ancora, le persone legate tra loro da affetto, ma costrette dalle circostanze ad una separazione temporanea, desiderano possedere scambievolmente dalla persona amata magari qualche oggetto che la ricordi; quando poi la morte manderà l'amico nella tomba, allora quel ricordo diventerà cento volte più caro. In questi casi una carta “senza vita”, una tela “senza vita”, un metallo “senza vita” o un oggetto “senza vita” non li offende. Eppure non si tratta di niente altro che di quadri, di immagini e di reliquie. Tuttavia... tuttavia anche qui si nasconde “una certa” logica, la logica di “qualcuno”. Ognuno di noi ha non solo un'anima, ma anche un corpo, non solo la ragione, ma anche i sensi. Ogni conoscenza naturale arriva innanzi tutto ai sensi (occhio, orecchio e via dicendo) e poi giunge all'intelligenza e si imprime nella memoria. Non altrimenti avviene per la conoscenza naturale dei problemi riguardanti la religione. Quanto più sovente noi vediamo una cosa che sta in relazione con Cristo Signore, la Madre Ss.ma o i santi, e ancor di più la loro effigie, sia su tela o su carta, sia anche su medaglie o su scapolari, tanto più spesso anche la nostra mente si rivolge alle persone che tali oggetti rappresentano o ricordano, e tutto questo senza dubbio influisce potentemente sulla nostra vita. Molte persone, infatti, alla vista di Cristo inchiodato sulla croce o di un quadro della Madre di Dio, non desistono forse da un peccato che avevano già in animo di commettere?... Non avrebbero tanta sfacciataggine e tanta cattiveria!... Quante preghiere, inoltre, scaturiscono dai cuori davanti a queste immagini in direzione delle persone che esse rappresentano?... E quanti ardenti sospiri d'amore o di domanda di cuori addolorati esse strappano?... E dall'alto scende in questo cuore il balsamo della consolazione. Quante volte uno sguardo, anche solamente accidentale, rivolto ad un crocifisso o ad una statua dell'Immacolata riempie il cuore di coraggio e di serenità?... Vai a riposare o ti alzi per recarti al lavoro: se porti al petto uno scapolare o una medaglietta della Ss. Vergine e lo baci con riconoscenza e venerazione, allora Ella si ricorda di questo atto di riverenza e di amore, e per tutta la giornata guida la tua intelligenza e il tuo cuore, allontana da te le tentazioni più gravi, ti dà forza nella lotta e non permette che tu abbia a cadere. Nel caso, poi, che tu ti divincolassi per un istante dalle Sue mani misericordiose, riponessi in te stesso la fiducia e cadessi, subito Ella ti rialzerebbe, riempirebbe il tuo cuore di un pentimento che proviene dall'amore, otterrebbe per te il perdono e trasformerebbe il male in un bene ancora maggiore. Chi, dunque, fa di tutto perché queste benedizioni non scendano nella tua anima? Sicuramente, non Iddio, né la Madre santissima, né i santi, né gli angeli. Chi, dunque??... Rycerz Niepokalanej

Nota 1062.1 In nota p. Massimiliano aggiunse: "S. AMBROGIO, Lettera XXII, 25"

Nota 1062.2 In nota p. Massimiliano aggiunse: "Si vedano le opere di archeologi specialisti nello studio delle catacombe, come De Rossi, Armellini e Marucchi, attuale responsabile degli scavi".  





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