Pagina 274 - Milizia dell'Immacolata di Sicilia

Milizia dell'Immacolata di Sicilia
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UN GRANDE SANTO
                                                             > 1971 Beatificazione di M. Kolbe                                                                              

Maria Assunta, noi risorti, tutti felici.


 
 
La solennità dell’Assunzione di Maria in anima e corpo è dogma di fede della chiesa cattolica dal 1 novembre 1950, quando fu proclamato tale dal regnante pontefice, il ven. Pio XII. Egli in virtù dell'infallibilità papale, con la costituzione apostolica Munificentissimus Deus definì: «pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che la Vergine Maria, completato il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».

Il popolo di Dio però già da moltissimo tempo, almeno dal V secolo limitandoci alle fonti scritte, viveva tale ricorrenza con fede e con amore. Anche qui il sensum fidei fidelium aveva preceduto il magistero della Chiesa. La ragione principale è stata certamente l’amore alla Madre di Dio sempre vivo fra i cristiani, ma il valore di tale verità va ancora oltre.

Maria Assunta è infatti primizia ed immagine di tutta la Chiesa ed in Lei vediamo realizzato il nostro destino di gloria eterna. Ella, la Donna vestita di sole, con la luna sotto il capo e la corona di 12 stelle sul capo, rappresenta la Chiesa trionfante ed ogni suo membro. Il suo corpo venne preservato dalla corruzione, la nostra carne risorgerà glorificata; ma si realizza ugualmente in Lei la promessa che Cristo ha fatto a tutti noi. Bando quindi alla tristezza ed alla paura di fronte al male del mondo! Il Suo Cuore Immacolato trionferà nel tempo e nell’eternità.

Tale speranza, intesa quale virtù teologale, è fondata sull’altra, quella della fede, sulla resurrezione del Signore e sulla Sua promessa, fatta agli apostoli e a tutti coloro che gli sono fedeli : Vado a prepararvi un posto” (Gv 14). Uniti a Lui nel battesimo lo saremo (se lo vorremo seriamente) anche nella resurrezione. E’ la grandezza dei figli di Dio, che Maria sperimentò, per prima ed in tutta la Sua persona, anima e corpo, in virtù dell’essere stata concepita Immacolata e di non avere mai peccato.

Oggi Maria è in cielo perfettamente felice. Ma cos’è il cielo se non Dio stesso, l’intimità più profonda con Lui, la comunione con Lui, di cui quella eucaristica è soltanto un anticipo? Ed il cielo di Dio non è forse il cuore di ogni uomo che vive nella Sua grazia? Non è forse quella la Sua dimora preferita? E allora se Dio è con noi ed in noi, lo stesso possiamo tranquillamente ritenere di Maria SS.! Una bella e consolante realtà che ci rende più sereni e più forti di fronte alle sfide del nostro tempo. Sperimentiamo tale presenza con tanta preghiera, con grande confidenza, mostriamoLe le miserie del mondo ed imploriamo la Sua mediazione senza mai stancarci. PortiamoLa e teniamoLa nella nostra casa come fece l’evangelista Giovanni. Deve abitare stabilmente presso di noi, con la Sua dolcezza, la Sua forza, la Sua tenerezza.

Dobbiamo vivere con gioia e gratitudine questa consapevolezza. Dobbiamo spostarci dal nostro egocentrismo ed affrontare qualunque viaggio per portare Gesù e Maria alle tante Elisabetta che ci sono nel mondo, affinchè quel destino di santità che esse portano, più o meno consapevolmente, nel loro grembo sussulti e diventi manifesto e operativo.
E come Maria, compiuta la nostra missione, ritorneremo “a casa” (cf Lc 1, 56), cioè in quel cielo dove ci attende Lei e la SS. Trinità.

Diego Torre

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Pellegrinaggio al santuario Madonna della Milicia - 23 settembre 2021
80 anni moriva ad Auschwitz  San Massimiliano Maria Kolbe

Moriva nel santuario della morte di massa, dove la follia nazionalsocialista eliminava chi non rientrava nei suoi parametri ideologici. Moriva nello stile in cui aveva vissuto: soffrendo ed amando. Offrì la sua vita per un padre di famiglia che era stato condannato a morte per rappresaglia alla fuga di un prigioniero e che egli neppure conosceva.
Stranamente gli aguzzini gli permisero di parlare ed accettarono la sua proposta di scambio. Ma prima ancora, nei tre mesi di permanenza nel lager, egli, tubercoloso, si offriva volontario per i lavori più pesanti, dava lo scarso cibo ai più giovani, pregava e confessava i prigionieri. Fu condannato a morire di fame e di sete, nudo e al buio, con altri 9 compagni di sventura, che egli preparò e accompagnò alla morte.....>>>continua
Canonizzazione di M. Kolbe 10 ottobre 1982
Alfonso Ratisbonne , laureato in giurisprudenza, ebreo, fidanzato, gaudente ventisettenne, nella lettera del 12.4.1842 al P. Dufriche-Desgenettes, così si descrive: «Amavo solo i piaceri; gli affari mi impazientivano e l’aria degli uffici mi soffocava: pensavo che nel mondo si vivesse solo per godere… Non sognavo che feste e piaceri e ad essi mi abbandonavo con passione… Ero un ebreo solo di nome, poiché non credevo nemmeno in Dio! Non aprii mai un libro di religione, e, nella casa di mio zio, come presso i miei fratelli e sorelle, non si praticava la minima Prescrizione del giudaismo». 15 gennaio: imposizione della medaglia.>>> continua
SK 1161 - Il mese di maggio Mugenzai no Seibo no Kishi, V 1932
Il vento invernale è ormai cessato, la neve e il ghiaccio si sono sciolti, i campi verdeggiano, il sole risplende in modo delizioso, sentimenti ineffabilmente piacevoli si risvegliano nel mese di maggio appena giunto.  È giunto, gradito per noi, il mese di maggio, nel quale l'anima si riempie di bellezza, maggiore ancora di quella che è presente nella natura.  Nelle chiese cattoliche gli altari con statue o quadri di Maria, adornati splendidamente, attraggono fortemente i cuori di molti. I fedeli, terminato il lavoro quotidiano, si raccolgono di sera in una chiesa e aprono i loro cuori davanti a Maria. La ringraziano per le grazie che ricevono incessantemente da Dio per Sua intercessione. Confidano a Lei le loro preoccupazioni, i loro grattacapi e le loro difficoltà, e inoltre chiedono di esserne liberati e implorano la Sua protezione.  Le anime impastoiate nei lacci dei peccati e immerse nel male si pentono sinceramente dei loro peccati, si liberano degli antichi legami e abbandonano il male, ritornano, come alberi da poco rifioriti, ad una nuova vita splendente e chiedono misericordia, pazienza ed energie per il nuovo cammino.  Cari lettori! Se qualcuno di voi non comprende i concetti espressi sopra o dubita di essi, faccia il possibile per entrare, di sera, in una chiesa cattolica e ascolti ciò che si dice di Maria, la Madre di Gesù.  Sperimenterà personalmente ciò che anche i numerosi giovani ivi raccolti sperimentano e comprenderà bene ciò che gli ho detto.    Kolbe  
44ª Giornata Nazionale per la Vita che si celebrerà il 6 febbraio 2022
«Custodire ogni vita.
“Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse” (Gen 2,15)».

Suola di formazione
Il Santo Rosario
La Preghiera
E’ il mezzo più efficace per ristabilire la pace nelle anime, per dare ad esse la felicità, poiché serve per avvicinarle all’amore di Dio. La preghiera fa rinascere il mondo. La preghiera è la condizione indispensabile per la rigenerazione e la vita di ogni anima. Per mezzo di essa S. Teresina è diventata, senza abbandonare le mura del proprio convento, la patrona di tutte le missioni. Preghiamo anche noi, preghiamo bene, preghiamo molto, sia con le labbra che con il pensiero e sperimenteremo in noi stessi come l'Immacolata prenderà sempre più possesso della nostra anima, >continua a leggere
Corredentrice
La Tradizione della Chiesa. Un decreto del Sant'Uffizio del 26.06.1913 elogiava «l'abitudine di aggiungere al nome di Gesù, quello di sua Madre, nostra corredentrice, la beata Vergine Maria», concedendo l'indulgenza per la recita della preghiera in cui Maria viene chiamata "corredentrice del genere umano". "Il Redentore non poteva, per necessità di cose, non associare la Madre Sua alla Sua opera, e per questo noi la invochiamo col titolo di Corredentrice
di Concetta Lucia Sorci
Il Capolavoro di Dio nella visione di Dante e kolbe
In occasione del VII Centenario della morte di Dante e in sintonia con la Candor Lucis Aeternae, la lettera apostolica di papa Francesco, la fraternità maschile della Milizia dell’Immacolata di Bagheria ha organizzato un momento significativo su Dante “profeta di speranza e testimone della sete di infinito insita nel cuore dell’uomo”[1] con la lettura e il commento del canto XXXIII del Paradiso. Per l’evento è stato invitato il Prof. Giuseppe Roccaro, docente di << Filosofia Medievale>> presso l’Università degli Studi di Palermo, il quale ha offerto agli astanti una bella riflessione e ulteriori spunti di meditazione e di confronto con il Sommo Poeta. Nel canto XXXIII “cantando il mistero dell’Incarnazione, fonte di salvezza e di gioia per l’intera umanità, Dante non può non cantare le lodi di Maria, la Vergine Madre che, con il suo “sì”, con la sua piena e totale accoglienza del progetto di Dio, rende possibile che il Verbo si faccia carne”.

Settimana Kolbiana
Conferenza sul Gender

Tutto  sulla "Conferenza sul Gender"
di  Sabato 15 febbraio 2020
Dalle apparizioni mariane
La Roccia di Belpasso di Maria Buttice

In duemila anni numerose sono state le manifestazioni mariane in tutto il mondo, specialmente negli ultimi due secoli. In questo periodo si è manifestata una presenza particolare di Maria nella storia della Chiesa e dell’umanità, specie qui in Europa. C’è un “filo rosso” che attraversa le varie manifestazioni mariane, che le lega anche con richiami e rimandi.
 
Considerando gli ultimi due secoli, nell’itinerario da Rue du Bac a oggi, c’è un crescendo di forza nei messaggi e nelle apparizioni della Vergine. >> continua

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