Scheda 299 - Milizia dell'Immacolata di Sicilia

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SK 299 - A p. Floriano Koziura, Niepokalanòw Nagasaki, 9 XII 1930
 
Molto Reverendo e Caro Padre Maestro!  Abbiamo ricevuto il telegramma1...  Tuttavia, dopo la prima profonda impressione, nel cuore è subentrato il conforto, perché il telegramma è stato spedito la vigilia anticipata [6 XII] dell'Immacolata Concezione e per di più alle ore 16, quindi con ogni probabilità nello stesso giorno della sua morte... avvenuta, perciò, nella vigilia dell'Immacolata.  E il funerale forse si è svolto nel giorno stesso della festa!  Perché rattristarsi, dunque?  È evidente che l'Immacolata l'ha portato accanto a sé - come in passato fr. Alberto - durante la novena e l'ottava della sua festa2.  Noi abbiamo ricevuto il telegramma domenica [7 XII] mattina, ormai dopo aver celebrato la s. Messa, perciò nel giorno stesso dell'Immacolata ho celebrato la s. Messa cantata in suffragio della sua anima nella nostra cappellina, però con i paramenti bianchi, in onore dell'Immacolata Concezione, mentre i fratelli hanno cantato inni alla Madre di Dio - non era possibile fare altrimenti.  I chierici, inoltre, hanno recitato due volte l'Ufficio dei Defunti, i fratelli due volte il rosario, mentre io il giorno seguente ho celebrato un'altra s. Messa, poiché noi qui in Giappone non costituiamo un convento separato, indipendente da Niepokalanów in Polonia, perciò “suffragia sicut in eodem conventu”.  Poi insieme abbiamo riflettuto e conversato su quanto sarà avvenuto a Niepokalanów; forse non abbiamo indovinato, o forse sì, immaginando - proprio nel giorno della solennità dell'Immacolata - la bara con la salma al centro della cappella e... ecc..., ecc.  Ma poi? Abbiamo pregato insieme affinché l'Immacolata da sola voglia guidare l'avvenire della sua Niepokalanów, perché so che in Provincia vi sono diversi padri, religiosi del resto molto buoni e zelanti, i quali - non per cattiva volontà, ma con le migliori intenzioni - vorrebbero vedere Niepokalanów legata più strettamente alla Provincia, godrebbero qualora diminuissero e scomparissero le differenze tra Niepokalanów e gli altri conventi, ovviamente zelanti, e talvolta si rammaricano nel vedere che in qualche modo Niepokalanów si è scostata dalle vie battute e dalle tradizioni; ma come potrebbe essere altrimenti?  Non ha essa un fine particolare che costituisce la sua ragione di esistere, vale a dire la conquista del mondo intero alI'Immacolata, secondo l'ideale della M.I., ossia l'attuazione concreta del fine della M.I.?  E dato che tale fine, “il mondo intero”, comprende in se stesso la “missione” nel significato più ampio e più rigoroso del termine, perciò in conformità al capitolo XII della Regola3, non ogni religioso, anche se è un buon frate, ha la vocazione per questo; d'altra parte, colui al quale l'Immacolata si è degnata di concedere tale grazia, non può accontentarsi di quanto fanno gli altri e del modo consueto di agire.  Il Padre s. Francesco è il modello del missionario; il suo esempio, la sua Regola sono altamente missionari e consentono il massimo slancio apostolico diretto alla salvezza e alla santificazione delle anime.  La caratteristica fondamentale di tale Regola, la santa povertà, è il capitale che permette a noi di misurarci con le più grandi potenze finanziarie dei vari protestanti, settari, atei, ecc., e del loro capo, la massoneria, perché la santa povertà è la cassa senza fondo della Divina Provvidenza.  Noi lo sperimentiamo vivamente qui in Giappone.  Se dovessimo permetterci una comodità di qualsiasi genere, saremmo addirittura impediti nell'attività.  E così chi può ci viene in aiuto, tanto che attualmente il nostro più valido traduttore è il prof. Yamaki, giapponese, un protestante metodista dalla nascita, anzi... uno che predica nella loro chiesa; tuttavia egli propende sempre più verso il cattolicesimo e il suo ideale è il Padre s. Francesco povero.  L'Immacolata come fine e la povertà come capitale: ecco le due cose che Niepokalanów non può affatto, sotto nessun aspetto, abbandonare.  Senza tale fine essa cesserebbe di essere “Niepokalanów”, tradirebbe la sua missione.  
Mentre, senza la povertà e senza il fare affidamento sulla Divina Provvidenza, non si può parlare di slancio, di offensiva.  Oh! mi son lasciato prendere troppo la mano!...  Qual è attualmente la situazione dell'indebitamento?  Desidererei conoscere il bilancio mensile (entrate, uscite, stato-cassa) e la situazione dei debiti, tanto per i nuovi investimenti quanto per il logorio (per l'uso delle macchine), affinché possa regolarmi in quale misura io debba incrementare l'attività qui in Giappone, in modo da non aggravare la situazione della Niepokalanów polacca; oppure pregherei di essere informato su quanto Niepokalanów può concedere ogni mese, perché diversamente è difficile per me programmare il campo d'azione. I protestanti, ad esempio, stanno al presente organizzando in Giappone un piano triennale di propaganda ed hanno stanziato a tale scopo la somma di 30.000 yen.  Noi non possiamo competere con loro, tuttavia con l'aiuto dell'Immacolata il numero di dicembre del Kishi è uscito con la tiratura di 25.000 copie, mentre essi hanno intenzione di stampare un loro periodico (forse un settimanale) in 20.000 esemplari.  Gloria all'Immacolata!...  Ho notato nel numero di dicembre del Rycerz, dopo il mio appello4, una postilla e cioè l'apertura di una sottoscrizione di offerte in favore del Giappone.  Personalmente ritengo sia meglio che la cassa per le Niepokalanów nel mondo sia sempre unica e le somme vengano distribuite in base alle necessità delle varie Niepokalanów. Tale sottoscrizione, quindi, servira a stimolare la generosità dei lettori, ma penso che la Niepokalanów polacca potrà, senza scrupolo alcuno, utilizzare il denaro che affluisce per tale sottoscrizione, perché la prima intenzione dei lettori è sempre la “conquista del mondo intero” all'Immacolata.  In una parola, a me sembra che l'azione della M.I. e delle Niepokalanów attuali e future su tutta la terra debba essere strettamente collegata, perché si tratta di un unico spirito e di un unico corpo. Diversamente non ci sarà vigore.  Tale è la mia personale opinione; per questo appunto io proponevo, durante il Capitolo, a chi di dovere che la nostra casa religiosa in Giappone fosse aggregata alla Niepokalanów polacca così come Czyszki o Hanaczów sono legati a Leopoli.  Ma forse queste sono solamente delle opinioni diverse. Comunque, l'Immacolata sola diriga ogni problema.  Oh! mi son messo a chiacchierare a vanvera e a brontolare.  Chiediamo vivamente i particolari - sicuramente sono già in viaggio - sulla morte di p. Alfonso e sugli avvenimenti successivi.  Attualmente ci occorrerebbe un po' più di soldi, perché l'affitto della casa (pagato in anticipo) scade fra poco, perciò può darsi che nel frattempo riusciremo ad acquistare un piccolo appezzamento di terreno e ad iniziare (ma sarà necessario altresì portarla a termine) la costruzione di un edificio.  A condizione, però, che la Niepokalanów polacca non ne debba soffrire.  Scrivo tenendomi sulle generali, poiché non conosco la vostra situazione finanziaria.  Comprendo bene che la Niepokalanów polacca non può andare in rovina (ma forse io sto esagerando) a causa del Giappone; anche se mi sembra che siano state proprio le missioni a ravvivare sensibilmente il movimento, compreso persino quello finanziario, di Niepokalanów e penso che, se non ci fossero state le missioni, non si sarebbe ancora giunti a 300.000 [copie de Rycerz Niepokalanej] e non sarebbe stato possibile ingrandirsi.  Gloria all'Immacolata!  Dal Giappone ogni mese entra sempre più denaro.  La spesa mensile attuale è giunta a 400 yen (poco più, poco meno). In novembre la somma delle entrate dai lettori giapponesi ha raggiunto i 95 yen.  Attualmente stiamo ampliando il Kishi di un mezzo sedicesimo, perciò anche la spesa aumenterà un poco - si tratterà solamente di una sessantina (?) di yen.  Termino perché ormai si è fatto tardi, mentre qui molte lettere attendono, saluto tutti, chiedo una preghiera e... a lei, P. Maestro, [raccomando] quei due punti: l'Immacolata5 e la povertà intangibile - va bene?    fr. Massimiliano M. Kolbe   
 PS - Mandateci la fotografia del gruppo fatta prima che io partissi con i chierici per il Giappone.  La solita lettera ufficiale partirà il giorno quindici.  Abbiamo ricevuto il presepe: ci ricorda la Niepokalanów polacca.  Tra le intenzioni per la celebrazione di ss. Messe prego di non mandarmi quelle con l'indicazione dell'altare, poiché mi è difficile adempiere tale condizione.  Finora le intenzioni inviatemi sono state applicate celebrando la Messa ad un altare qualsiasi; perciò si può dare un'occhiatina se realmente per alcune di esse è stata accettata una tale condizione, poiché talvolta mi viene un dubbio a proposito del senso delle annotazioni fatte sulla lista delle intenzioni (accanto alle intenzioni stesse).  Accludo una fotografia (piuttosto scadente) dei “filosofi”6.    

Nota 299.1 “Alfonso è morto santamente - tutto procede come in passato - Floriano”: questo è il testo del telegramma che p. Massimiliano riporta nel suo diario in data 7 XII 1930 (SK 991C). Si suppone che p. Alfonso sia morto in seguito ad una infiammazione acuta dell'appendice. Il decorso del male fu rapido: p. Alfonso si mise a letto a Niepokalanòw il 29 XI 1930. Pochi giorni dopo, esattamente poco dopo la mezzanotte del 3 XII, fu trasportato d'urgenza all'ospedale di Varsavia, dove morì alle ore 6 del mattino. Non si fece in tempo ad eseguire un intervento chirurgico. Il colpo fu così grave e improvviso per la comunità di Niepokalanòw, per il P. Provinciale e per gli altri religiosi della Provincia che per un certo tempo tutti quanti rimasero come paralizzati: solo così si può spiegare perché p. Floriano Koziura, sul quale era improvvisamente caduta la responsabilità di tutta Niepokalanòw, abbia atteso più di tre giorni (dalle ore 6 del 3 XII alle 16 del 6 XII) ad informare p. Massimiliano della morte del fratello. I funerali si svolsero a Varsavia e la salma fu tumulata nel cimitero Powazki; in seguito (7 XI 1945) venne riesumata e trasportata nel piccolo cimitero di Niepokalanòw.  
Nota 299.2 Fr. Alberto Olszakowski, morto il 10 XII 1926 - cf. SK 146, nota 1.
Nota 299.3 La Regula Fratrum Minorum di s. Francesco d'Assisi, al capitolo XII stabilisce: “Quei frati che per divina ispirazione volessero andare tra i saraceni ed altri infedeli, ne chiedano il permesso ai propri ministri provinciali”.  
Nota 299.4 Cf. SK 287.  
Nota 299.5 Nell'originale la parola “Immacolata” è sottolineata sei volte.  
Nota 299.6 I chierici del seminario diocesano di Nagasaki, ai quali p. Massimiliano insegnava la filosofia.  



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