Scheda 206 - Milizia dell'Immacolata di Sicilia

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SK 206 - A fr. Ottone Caputo, Roma Niepokalanòw, 23 IV 1929

 
* Rev.do Padre!  Anche adesso non ho potuto rispondere subito alla tanto grata lettera del 26 III riguardante la M.I.  Ma da noi c'è un lavorio forte forte e perciò tanto poco tempo, perché ogni settimana vengono da 1.000 a 2.000 nuovi abbonati.  Per mese di Maria, il maggio, abbiamo dunque stampato già 120.000 copie del Rycerz Niepokalanej.  Evviva l'Immacolata!  Siamo tanto lieti di sentire che anche nell'Italia l'Immacolata fa delle grandi conquiste delle anime, perché veramente più grande gloria nel nostro Ordine non si trova.  Riguardo allo statuto vorrei soltanto fare certe piccole note.  1) Non c'è nessuna menzione del SS.mo Cuore di Gesù, il che però si trova nelle nostre pagelle, così nel N.B.2 come nell'atto1.  Lo stesso esprime la medaglia miracolosa: [...]2 cioè che il motivo della nostra azione è l'amore del Cuore di Gesù, cioè dell'amore di Dio nel che consiste la perfezione e santificazione, alla quale vogliamo attirare tutti coloro che sono e saranno per mezzo dell'Immacolata, del Suo amante cuore (come nella medaglia); perché il nome di Maria strettamente è unito alla croce di Gesù (come nella medaglia).  2) È omesso che fra i mezzi si raccomanda specialmente lo spargimento della medaglia miracolosa, la qual cosa è osservata da noi ed era anche da principio (come l'atto colla menzione del S. Cuore di Gesù).  Il che è conforme al desiderio dell'Immacolata espresso nell'apparizione della medaglia, la quale promise grandi grazie a tutti coloro i quali porteranno questa medaglia e colla fiducia pregheranno.  Perciò anche la nostra azione per mezzo del Rycerz ha per scopo di scuotere questa gran fiducia verso l'Immacolata, pubblicando molte grazie ricevute dalle mani di Lei.  Così s'effettua la prima parte della medaglia: [...]3 i poveri oppressi nel mondo dai mali, cioè dal male morale che è unico vero male, il che rappresenta l'antico serpente (cioè tutte le eresie ed ogni peccaminosa tendenza: ecco il corpo di lui; e la massoneria, la quale dirige tutto questo: ecco la testa), mossi alla fiducia verso l'Immacolata pregano: “O Maria etc.” (come nella medaglia) ed Essa sparge i raggi delle grazie, che illuminano le menti e danno forza ai cuori.  E così si verifica: “Ipsa conteret caput tuum” [Gen 3, 15], e “Cunctas haereses (non haereticos) sola interemisti in universo mundo”4.  Così beneficati sono mossi ad amare la loro Benefattrice e presto nel loro cuore arde l'amore di Gesù, Dio, si santificano.  Vedendo poi gli altri schiavi del peccato, non possono far a meno di arruolarsi fra i militi dell'Immacolata, al fine di provvedere, come strumenti nella Sua mano, anche ai confratelli la vera felicità.  Onde la M.I. da noi è molto offensiva.  Difendere la religione è per noi troppo poco, ma si esce dalla fortezza e fiduciosi nella nostra Duce andiamo fra i nemici e facciamo la caccia ai cuori per conquistarli all'Immacolata.  E così anche il Rycerz è letto dagli acattolici e si verificano delle conversioni.  Ogni cuore che batte sulla terra e batterà fino alla fine del mondo deve essere la preda dell'Immacolata: ecco il nostro scopo.  E questo quanto più presto possibile.  3) Nell'art. 3 nell'atto: “O Maria, etc.” è omesso alla fine, benché si trova ne Commentarium (anno 1927 pag. 147): “et commendatis tibi”5.  Da noi anche nelle adunanze si fanno delle diverse intenzioni e ne Rycerz Niepokalanej si stampano le intenzioni, cioè diverse raccomandazioni all'Immacolata.  Ricevuta poi la grazia viene anche pubblicata se è a noi comunicata e così la fiducia verso l'Immacolata cresce anche fra gli antireligiosi.  
4) Al Cap. II art. 5 forse sarebbe bene notare che bisognerebbe anche combinare (nella riunione, per esempio, specialmente degli Zelatori) come fare nel dato luogo o circostanza per guadagnare dei cuori quanto più numerosi all'Immacolata (ma del resto non saprei).  5) C. III art. 4 dice che dove la M.I.  non è eretta canonicamente i soci devono mandare per mezzo dello Zelatore i loro nomi a Roma.  Credo che basterebbe inviare anche ad una delle Filiali e così avere parte alle indulgenze.  6) C. III art. 3 dice che è “necessario il consenso dell'Ordinario” alla erezione, ma chi erige? Dove il privilegio apostolico? (can. 686 §2).  Se poi tale privilegio è stato ottenuto, allora bisogna aggiungere all'elenco delle indulgenze anche le nostre “communicabiles”6 (can. 713).  In Polonia le erezioni erano fatte dall'Ordinario, come se questo privilegio non esistesse.  Ecco le piccole note.  Per adesso invio questo.  Domani poi o nei prossimi giorni invierò le benedizioni date al Rycerz nell'occasione del primo lustro (quinquennio) della sua vita.  Le sedi erette, come ho già scritto, sono da noi poche.  Tutto si concentra nel Niepokalanów, cioè circa 125.000 soci.  Intanto mi raccomando alle preghiere davanti all'Immacolata.  Umilissimo nel s. Padre Francesco   fr. Massimiliano M. Kolbe    PS - Gli annessi:  1) Il diploma polacco7: quello che era da principio anche a Roma.  2) Testo del diploma nostro in latino.  3) 3 fotografie dal Niepokalanów.  
Ho dimenticato già l'italiano, perciò tanti sbagli... ma...
Testo originale in lingua italiana.  

Nota 206.1 Cf. SK 33, nota 4; 37.  
Nota 206.2 Nell'originale p. Massimiliano ha disegnato il rovescio della medaglia miracolosa.  
Nota 206.3 Nell'originale p. Massimiliano ha disegnato il diritto della medaglia miracolosa.  
Nota 206.4 ‘Ella ti schiaccerà il capo’. Tu sola hai distrutto tutte le eresie (non gli eretici) sul mondo intero dall'ufficio della Madonna.  
Nota 206.5 Anche per coloro che si sono raccomandati a te.  
Nota 206.6 Le indulgenze che possono essere comunicate agli altri.  
Nota 206.7 Nel dicembre 1919 p. Massimiliano aveva pubblicato a Cracovia lo statuto della M.I. in lingua polacca, traducendo integralmente quello approvato la sera del 16 X 1917, data di fondazione del movimento mariano; vi aggiunse solo una Nota esplicativa (cf. SK 33; 35; 37). Negli anni 19281929 la Sede Primaria di Roma aveva rielaborato lo statuto iniziale. P. Massimiliano era stato sollecitato ad inviare suggerimenti e osservazioni sul lavoro già svolto.  





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