Scheda 1004 - Milizia dell'Immacolata di Sicilia

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SK 1004 - Grandezza e santità
Rycerz Niepokalanej, IV 1922, p. 66-68

Ogni santo è un grande uomo, ma non ogni grande uomo è stato nello stesso tempo un santo, anche se in molte occasioni ha reso grandi servizi all'umanità. Tuttavia, vi è tra loro una certa somiglianza. Lascio da parte ora i personaggi famosi per i beni che hanno accumulato, quelli noti per la loro forza fisica, oppure quelli catalogati come “grandi” nella memoria dell'umanità, pur essendo stati noti malfattori o delinquenti. Non parlo di costoro, anche se pure essi talvolta fanno a gara tra loro in delittuose macchinazioni allo scopo di divenire celebri. Richiamo l'attenzione solamente sui geni del pensiero umano. Il genio e il santo hanno molte caratteristiche comuni. Essi emergono al di sopra dell'ambiente che li circonda, richiamano involontariamente su di sé l'attenzione altrui, essendo delle persone fuori del comune. Ambedue si sono prefissi degli scopi di dimensioni insolite e, confidando in abbondanti doni di natura o di grazia, mirano a conseguire tali intendimenti passando attraverso le spine e ogni genere di ostacoli e di difficoltà. Il loro cammino è reso difficile non solo da persone invidiose, ma anche talvolta da quelle amiche, magari in ottima fede. Qualora riescano a raggiungere la vetta desiderata, oppure ad avvicinarsi effettivamente ad essa, ambedue trovano degli imitatori, i quali, con lo sguardo fisso su di loro e con risultati più o meno soddisfacenti, cercano di seguirli sulla nuova via. E il ricordo di un santo, come pure quello di un genio, passa da una generazione all'altra. La storia ci presenta addirittura delle persone che sono state contemporaneamente santi e geni, come s. Paolo, s. Agostino, s. Tommaso, s. Gregorio Magno e molti altri. Tuttavia, c'è anche una sostanziale differenza tra un santo e un genio che non tende verso la santità. Il sogno di quest'ultimo è la gloria. Per essa, per l'approvazione da parte degli uomini, egli affina l'ingegno, sacrifica il tempo, sfrutta le proprie capacità e talvolta sopporta sacrifici molto gravi. Perfezionandosi in un'unica direzione, trascura spesso aspetti importantissimi e così distrugge in se stesso l'equilibrio e l'armonia, mentre talvolta è di danno anche agli altri con il proprio disordine. Il santo, al contrario, ha davanti agli occhi unicamente la gloria di Dio. Non si cura dei giudizi umani e si pone al di sopra di essi. Egli subordina in modo conveniente le facoltà dell'anima e del corpo, ed anche il corpo stesso, alla ragione e questa, dal canto suo, si assoggetta al governo di Dio. Per questo egli assapora la pace del vincitore. Quando si scatena una tempesta e da ogni parte precipitano i fulmini dello scherno, della malvagità e dell'invidia piena di odio, quando la calunnia e il disprezzo assalgono e gli amici si allontanano o addirittura aggiungono le loro offese a quelle dei nemici, allora il genio si piega sotto il peso, smania, soffre e si sente infelice. Il santo è superiore a tutto ciò. Anch'egli talvolta sente il dolore, ma subito si acquieta nella preghiera e, fiducioso in Dio, riprende serenamente il cammino. Sopraggiunge una malattia più grave, la vecchiaia incombe: sovente il genio cessa di essere un genio, le sue facoltà intellettuali si indeboliscono; il santo, invece, avanza sempre senza badare al proprio stato di salute o di età, anzi le malattie e le afflizioni diventano per lui una scala verso una maggior perfezione; nel loro fuoco egli si purifica, come l'oro. L'eredità di un genio arreca all'umanità un vantaggio, ma molto spesso anche un danno. Napoleone è stato un genio come condottiero, ma quante lacrime ha fatto versare! quanto sangue ha sparso! e alla fine ha lasciato indebolita la sua stessa patria. Nel nostro tempo le ferrovie, le tipografie, i telegrafi, i telefoni e via dicendo, invece che diffusori di cultura, sono diventati disseminatori di falsità e di putredine morale. Quanti talenti letterari, che meritano di essere compianti, hanno dato una mano per sovvertire l'ordine, per distogliere i loro lettori dal Creatore! Quante anime di giovani sono state avvelenate da libri e rivistacce!... Un santo passa sempre “facendo del bene” [cf. Mc 7, 37] sull'esempio di Gesù e ovunque si rechi egli innesta la verità e la felicità, e trascina, con il proprio esempio, verso la Bontà increata. Non ogni persona può diventare un genio, mentre la via verso la santità è aperta a tutti. Ecco i punti comuni e le differenze tra un genio e un santo; cancellare queste differenze nei nostri connazionali dotati di grandi talenti, vuol dire preparare il vertice della grandezza dell'uomo: un genio-santo. M.K.






Milizia Dell'Immacolata  di Sicilia  

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