La Missione - Milizia dell'Immacolata di Sicilia

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Milizia dell'Immacolata  la Missione  
  Milizia è Missione

Poiché coloro che si consacrano … in qualità di cavalieri desiderano conquistare all’Immacolata, e al più presto possibile, il mondo intero e ogni singola anima senza alcuna eccezione”, … “dell’Immacolata, poiché i suoi componenti si donano all’Immacolata senza alcuna riserva e sotto ogni aspetto, senza alcuna eccezione (SK 1327), “disposti a sacrificarci totalmente per Lei, fino all’ultima goccia di sangue”(SK 1231).
San Massimiliano, il nostro fondatore, sapeva che il suo programma non era né modesto, né di facile realizzazione.
“Guardandoci intorno e vedendo dappertutto tanto male, noi vorremmo porre un riparo a questo male, condurre gli uomini al Sacratissimo Cuore di Gesù attraverso l’Immacolata e così rendere eternamente felici fin da questa vita i nostri fratelli che vivono in questo mondo.
Guerra al male, dunque, una guerra implacabile, incessante, vittoriosa … mediante il fuoco dell’amore”(SK 1160). Egli sapeva anche con esattezza quale fosse la sua e nostra forza più recondita. “La nostra potenza consiste nel riconoscere la nostra stupidità, debolezza e miseria e nell’illimitata fiducia nella bontà e nella potenza dell’Immacolata” (SK 301). E sapeva benissimo anche che i nemici della Chiesa hanno mezzi naturali più abbondanti” (SK 1330), e che “su tutta la faccia della terra … ferve una lotta contro la Chiesa e la felicità delle anime (SK 1023).
Ma ciò non lo scoraggia certamente poiché “senza la lotta sarebbe impossibile la vittoria e senza la vittoria non ci può essere la corona, non ci può essere la ricompensa” (SK 149).
Tanta determinazione e tanta combattività nascono nel nostro Santo dalla constatazione del processo di scristianizzazione già molto avanzato in quel 16 ottobre 1917, vespri di Santa Margherita Maria Alacoque, in cui venne fondata la MI. Appena tre giorni prima si era verificato il miracolo del sole, che concludeva le apparizioni di Fatima, nelle quali è mostrato come quel processo avrebbe raggiunto il suo apice nei decenni a seguire.
La vista dei blasfemi cortei massonici in particolare, nella Roma del 1917, farà scattare nel Santo la convinzione che è necessaria mettere in campo una forza spirituale, dottrinale, culturale, massmediatica alle dirette dipendenze di Colei che “tutte le eresie ha distrutto nel mondo intero” (ufficio della Madonna, breviario romano), in ossequio al mandato divino posto nella Genesi: “Porrò inimicizia fra te {del serpente} e la Donna , fra la tua e la sua discendenza”.
L’obiettivo della consacrazione è “appartenere a Lei sotto ogni aspetto, essere suoi nel modo più stretto e più perfetto possibile, essere in certo qual modo Lei stessa”(SK 634), “vivente, parlante ed operante in questo mondo”(SK 486).
L’Immacolata è la profetessa dei nostri tempi, Colei che ricorda, oggi più che mai, al nostro mondo confuso e scristianizzato, la volontà e la legge di Dio, e indica il male operante nella storia e i mezzi per affrontarlo.
“Ella è lo strumento più perfetto nelle mani di Dio, mentre noi da parte nostra, dobbiamo essere strumenti nelle sue mani immacolate.
Quando perciò debelleremo nel modo più rapido e più perfetto il male nel mondo intero? Ciò avverrà allorché ci lasceremo guidare da Lei nella maniera più perfetta. E’ questo il problema più importante ed unico.”(SK 1160)
  

 può essere vissuta in forma individuale, pregando ogni giorno e con un’azione scelta o dettata dalle possibilità personali; è la MI di 1° grado.
Una struttura per gruppi organizzati, che oltre alla preghiera curi la formazione dei membri e coordini socialmente la loro azione è la MI di 2° grado. Essa si sviluppa per “sedi filiali” ed è collegata ai centri regionali, nazionali e internazionale.
Nella MI di 3° grado ci si consacra in maniera totale ed incondizionata, in organismi dediti alla causa dell’Immacolata. I suoi membri possono vivere in comunità religiose, nei centri direttivi, nelle Città dell’Immacolata, e in istituti e congregazioni maschili o femminili di ispirazione kolbiana. Di questi ultimi ne esistono due in Sicilia. Ciò che conta è il criterio di consacrazione da stabilire con il proprio direttore spirituale.
Il Moderatore Supremo della MI è il Ministro Generale dei Frati Minori Conventuali, che delega fra i religiosi del medesimo ordine tale ruolo all’Assistente Internazionale. Ma, fermo restando il legame storico con l’Ordine, la MI  rimane aperta a tutti coloro che desiderano “appartenere sempre più a Lei fino ad essere dei cavalieri, disposti a sacrificarci totalmente per Lei fino all’ultima goccia di sangue”(SK 1231). Oggi più che mai, la MI, forte della sua presenza in 46 nazioni, con 27 Centri Nazionali, può ben ritenersi patrimonio della Chiesa Universale, soprattutto dopo l’erezione canonica della Santa Sede ad Associazione Pubblica Internazionale di fedeli.
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