La Chiesa in difesa dell’uomo:

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La Chiesa in difesa dell’uomo:

Milizia dell'Immacolata di Sicilia
Pubblicato da D. Torre in Attualità dal mondo · 29 Giugno 2024
Dalle urne elettorali dei popoli d’Europa scaturirà un volto diverso dell’Unione Europea o si continuerà come prima?
Tantissimi sono i suoi problemi e uno dovrebbe star particolarmente a cuore ai cristiani e, ancor più, ai militi dell’Immacolata, “ chiamati a promuovere la tutela della vita dal concepimento alla morte naturale”, come recita l’art. 11 degli Statuti Generali della M.I. Internazionale. Che farebbe oggi San Massimiliano dinanzi alla moderna strage degli innocenti (45 milioni l’anno secondo l’ONU)? Si girerebbe dall’altro lato? Il parlamento europeo ha approvato l’11 aprile una mozione per inserire il “diritto d’aborto “ nella carta dei principi dell’Unione Europea, mentre imperversa l’inverno demografico che ne invecchia i popoli, con tassi di fertilità molto inferiori a quelli necessari al mantenimento numerico della popolazione. Esso non sarebbe più una dolorosa necessità come ci hanno sempre ammannito i partigiani della morte (e ci sarebbe tanto da discutere!), ma uno dei “diritti sessuali e riproduttivi” che in Francia è stato inserito nella Costituzione appena il 4 marzo scorso. Una spinta a farlo anche agli altri paesi dell’Unione? Certamente. I due eventi a brevissima distanza non sono sicuramente casuali. Inoltre, la condanna presente nella risoluzione dei paesi dove l’aborto trova ancora ostacoli, sanitari o legislativi (Polonia, Malta, Italia) non lascia dubbi sull’intenzione finale:
aborto libero, gratuito e assistito.

La gravità di tale peccato la ricordava san Giovanni Paolo II: «fra tutti i delitti che l’uomo può compiere contro la vita, l’aborto procurato presenta caratteristiche che lo rendono particolarmente grave e deprecabile. … Ma oggi, nella coscienza di molti, la percezione della sua gravità è andata progressivamente oscurandosi. L’accettazione dell’aborto nella mentalità, nel costume e nella stessa legge è segno eloquente di una pericolosissima crisi del senso morale, che diventa sempre più incapace di distinguere tra il bene e il male, persino quando è in gioco il diritto fondamentale alla vita. Di fronte a una così grave situazione, occorre più che mai il coraggio di guardare in faccia alla verità e di chiamare le cose con il loro nome, senza cedere a compromessi di comodo o alla tentazione di autoinganno. … l’aborto procurato è l’uccisione deliberata e diretta, comunque venga attuata, di un essere umano nella fase iniziale della sua esistenza» (Evangelium Vitae, 58).

Provvidenzialmente però è stata pubblicata in contemporanea, dopo cinque anni di lavoro, il 2 aprile, 19° anniversario della morte di san Giovanni Paolo II, la dichiarazione Dignitas infinita, della Congregazione per la dottrina della fede, che tratta una serie di problematiche inerenti alla dignità umana e che è degna di ben più ampio approfondimento di quello consentito da quest’articolo, circoscritto ad esaminare la problematica dell’aborto. S’insiste innanzitutto «sul primato della persona umana e sulla difesa della sua dignità al di là di ogni circostanza» (Francesco, Laudate Deum, 39); una dignità «ontologica» di ogni essere umano in quanto tale e non dipendente dalle sue condizioni di vita, indipendente dall’arbitrio individuale o dal riconoscimento sociale, anche da parte di chi dovrebbe metterlo al mondo. Essa è il fondamento dei diritti e dei doveri umani. E che l’embrione sia un essere umano lo afferma il magistero della Chiesa, lo dimostra la scienza e lo comprende l’elementare buon senso. E’ irrazionale sostenere che l’essere umano è tale quando viene alla luce, o a tre o a sei mesi di gravidanza. Prima cos’era?
Scriveva Tertulliano già nel II secolo ” Homo est quid est futurus”; “È già un uomo colui che lo sarà”.

Perciò, «anche se, a causa di vari limiti o condizioni, non è in grado di mettere in atto queste capacità, la persona sussiste sempre come “sostanza individuale” con tutta la sua inalienabile dignità. Questo si verifica, per esempio, in un bambino ancora nato, in una persona priva di sensi, in un anziano in agonia» (Dignitas Infinita, 9). Papa Francesco aveva inoltre ricordato che proprio i bambini nascituri sono “i più indifesi e innocenti di tutti, ai quali oggi si vuole negare la dignità umana al fine di poterne fare quello che si vuole, togliendo loro la vita e promuovendo legislazioni in modo che nessuno possa impedirlo”… questa difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto umano. Suppone la convinzione che un essere umano è sempre sacro e inviolabile, in qualunque situazione e in ogni fase del suo sviluppo. È un fine in sé stesso e mai un mezzo per risolvere altre difficoltà. Se cade questa convinzione, non rimangono solide e permanenti fondamenta per la difesa dei diritti umani, che sarebbero sempre soggetti alle convenienze contingenti dei potenti di turno” (Evangelii Gaudium, 213).

Quella della Chiesa cattolica potrebbe apparire un’intrusione indebita in ambito politico. Ma è compito proprio dei laici “iscrivere la legge divina nella vita della città terrena” (Gaudium et Spes, 43), “trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio” (Lumen Gentium, 31). Conoscere, diffondere e attuare la dottrina sociale cristiana, che appartiene “al campo della Teologia morale” (S. Giovanni Paolo II, Sollecitudo Rei Socialis, 41) non è un optional per i cristiani, ma un dovere derivante dal battesimo.
Quel Dio che ci ha creato individualmente perché ci perfezionassimo fino alla santità, è lo stesso che ci ha dato una vocazione sociale sin da prima della nascita, e che ci chiede altrettanta perfezione nel realizzare la “Città dell’Uomo”. A questo deve servire la politica; per S. Paolo VI «la più alta forma di carità». Ogni intimismo è diserzione dinanzi a quella consecratio mundi cui il Signore ha chiamato i suoi fedeli, in modo particolare i laici. E che cristianesimo sarebbe quello che non difendesse e promuovesse la vita e la dignità umana, per rimanere invece succube alla dittatura del relativismo e subalterno al pensiero debole oggi dominante?

Infinita Dignitas infine, senza pretesa di esaustività nonostante la sua lunga e maturata elaborazione, affronta tante altre «gravi violazioni della dignità umana»: povertà, guerra, travaglio dei migranti, tratta delle persone, abusi sessuali, violenze contro le donne, maternità surrogata, eutanasia e suicidio assistito, scarto dei diversamente abili, teoria del gender, cambio di sesso e violenza digitale. Sempre a servizio dell’uomo per la Maggior Gloria di Dio.
E’ un testo che va studiato approfonditamente.




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Milizia dell'Immacolata di Sicilia
Via Noce. 126 Palermo
Milizia dell'Immacolata di Sicilia
Via Noce,126 Palermo - presso i locali della Parrocchia "Sacro Cuore"
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