Scheda 1094 - Milizia dell'Immacolata di Sicilia

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SK 1094 -Attraverso l'Immacolata al sacratissimo Cuore di Gesù  Rycerz Niepokalanej, VI 1925, p. 130-132
  
“L'amore verso il Sacratissimo Cuore di Gesù è l'unico sprone che ci spinge ad unire a Lui attraverso l'Immacolata il maggior numero possibile di anime nel modo più stretto”: così leggiamo nella nota n. 2 del programma della Milizia dell'Immacolata.  Ecco lo scopo ultimo al quale tendono i nostri sforzi.  Lo dichiariamo espressamente anche nell'atto di consacrazione alla Ss. Vergine Immacolata, stampato nelle pagelle d'iscrizione e che esprime l'essenza della Milizia dell'Immacolata. In esso, infatti, noi ci rivolgiamo all'Immacolata con questa domanda:  “Disponi pure, se vuoi, di tutto me stesso senza alcuna riserva per compiere ciò che è stato detto di Te: ‘Ella ti schiaccerà il capo’, come pure: ‘Tu sola hai distrutto tutte le eresie sul mondo intero’, affinché nelle Tue mani immacolate e misericordiosissime io divenga uno strumento utile per innestare e incrementare il più fortemente possibile la Tua gloria in tante anime smarrite e indifferenti e per estendere, in tal modo, quanto più è possibile il benedetto regno del Sacratissimo Cuore di Gesù”.  Ma perché proprio attraverso l'Immacolata?  “Dove Tu entri, infatti - noi continuiamo - ottieni la grazia della conversione e della santificazione”.  E da dove viene a Lei un potere simile?  “Poiché ogni grazia scorre attraverso le Tue mani dal Cuore dolcissimo di Gesù fino a noi”: così concludiamo.  Sì, perché, umanamente parlando, il Cuore divino è simile al cuore di un buon padre di famiglia. Se uno dei figli si rende colpevole di qualcosa, il padre deve punirlo, poiché così esige la giustizia, anzi lo stesso amore verso il figlio, affinché questi non trascuri il proprio sbaglio. Nondimeno questo padre non vorrebbe neppure recare un dispiacere al figlio, benché se lo sia meritato, e vorrebbe avere un qualsiasi motivo sufficiente pur di non infliggere quel castigo.  Il perdonare senza un motivo sufficiente sarebbe come incoraggiare il colpevole alla sfrontatezza. Però il padre vorrebbe che qualcuno intervenisse in favore del figlio per soddisfare, in tal modo, sia la giustizia sia l'amore affettuoso.  Ebbene, il Cuore divino di Gesù, che arde di amore verso di noi, che siamo colpevoli, trova a questo proposito un mezzo degno della sapienza divina.  Ci dona come madre e protettrice la propria carissima e dilettissima Madre, la creatura più santa dei santi e degli angeli, alla quale non è capace di rifiutare nulla, poiché Ella è la più degna e la più amata delle madri. Inoltre, Egli Le ha dato un cuore molto grande, così che non possa non scorgere sulla terra nemmeno una piccola lacrima, che non possa non preoccuparsi della salvezza e della santificazione di ogni uomo.  Ed ecco un ponte già pronto verso il Sacratissimo Cuore di Gesù.  Colui che cade in peccato, sprofonda nel vizio, disprezza le grazie divine, non bada più ai buoni esempi degli altri, non fa attenzione alle ispirazioni salutari e si rende indegno di ricevere altre grazie, costui deve forse disperare?  No, giammai! Infatti, egli ha una Madre che gli è stata data da Dio, una Madre che segue con cuore tenero ogni sua azione, ogni sua parola, ogni suo pensiero.  Ella non si preoccupa del fatto che egli sia degno della grazia della pietà.  Ella è soltanto Madre di misericordia, perciò si affretta ad accorrere, anche se non è invocata, dove si manifesta in modo più grave la miseria delle anime.  Anzi, quanto più l'anima si è deturpata con il peccato, tanto più si manifesta in essa la misericordia divina, di cui l'Immacolata è appunto la personificazione.  Perciò, noi lottiamo per consegnare all'Immacolata lo scettro di comando su ogni anima.  Infatti, se Ella riesce solo ad entrare in un'anima - benché ancora miserabile, degradatasi nei peccati e nei vizi - non può permettere che essa si perda, ma subito le ottiene la grazia dell'illuminazione per l'intelligenza, della forza per la volontà, affinché si ravveda e si rialzi. “Per Maria Immacolata a Gesù”: ecco la nostra parola d'ordine, sottolineata dall'arcivescovo mons. Sapieha nella benedizione pastorale concessa alla Milizia e pubblicata pure nella pagella d'iscrizione: “Benedi
ciamo di cuore i membri della Milizia dell'Immacolata: combattendo sotto lo stendardo della Madre Divina, aiuti la Chiesa a condurre ai piedi di Gesù il mondo intero”.  Due secoli e mezzo sono trascorsi dal momento in cui avvenne il fatto illustrato nella prima pagina del presente articoletto1.  Apparendo a s. Margherita Alacoque, Gesù indicò colui che per primo, forse, aveva eretto un altare all'Immacolata in Italia (a Rovigo) e i cui figli spirituali avevano cominciato a festeggiare, a proclamare e difendere il privilegio dell'Immacolata Concezione fin dalle origini del loro Ordine: indicò s. Francesco e disse: “Ecco il santo più vicino al mio Cuore divino”.  Sì, quanto più uno diffonde la venerazione e l'amore verso l'Immacolata, quante più anime uno conquista a Lei e, attraverso Lei, al Ss. Cuore di Gesù, che ci ha amati fino a morire in croce, costui dimostra anche il massimo amore, poiché è un amore operoso, verso questo Ss. Cuore e si unisce a Lui in grado sommo.    Rycerz Niepokalanej





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