XI° Marcia per la Vita in Francia 2017
Per La Vita

La Marcia è partita da Place Denfert-Eochereau, ed è arrivata a Place Vauban, dietro Les Invalides per il discorso conclusivo; numerosi le rappresentanze internazionali.
L’11esima edizione della Marcia ha visto gli organizzatori di sempre, ma anche la partecipazione dell’associazione “Survivants” e i “Eveilleures”, cioè le Sentinelle.
I Survivants, sono i sopravvissuti all’aborto, nati dopo l’introduzione della legge Veil del 1975 che ha permesso l’aborto e che ha lasciato sul campo più morti francesi delle due guerre mondiali. “La legge Veil l’hanno votata i nostri genitori, non noi” afferma il portavoce Emile Duport. “Si ritiene spesso che la donna sia l’unica interessata, ma la maternità è un’avventura collettiva, non isolata”.
E mentre alla Marcia si cantava lo slogan “Garder son bebé,c’est la vraie liberté”, cioè “tenere il proprio figlio è la vera libertà”, Jean-Marie Le Mené, presidente della Fondazione Jerome Lejeune lancia un appello ai candidati per la presidenza perché adottino una politica della salute che faccia abbassare il numero degli aborti, in Francia due volte più numerosi rispetto a Spagna, Italia e Germania.
in Francia sono 229.000 i bambini abortiti ogni anno. Per essi le ultime parole pronunziate dal palco da Philippe de Villiers, uomo politico vandeano e autore di vari saggi di successo, che ha fatto appello al risveglio della Francia: “Un paese che uccide i propri figli, uccide la propria anima. Un paese che salva i suoi figli, salva anche la sua anima. Viva l’anima della Francia!”
Papa Francesco ha incoraggiato i partecipanti a “operare instancabilmente” per la cultura della vita. Egli ricorda che “la Chiesa non deve mai cessare di essere l’avvocata della vita e non deve rinunciare ad annunciare che la vita umana va protetta senza condizioni, dal momento del concepimento fino alla morte naturale”. Anche 23 vescovi francesi hanno scritto a sostegno dei marciatori.
Ma….se verrà approvato il progetto di legge che amplia il già esistente reato di “ostacolo all’aborto” (approvato già in commissione e in Senato) una Marcia per la vita non si potrà più fare. In tal caso sarà reato anche il tentativo verbale di dissuasione. Si sa; la Francia è la patria dei diritti e della libertè!
Pochi sanno infatti che varie persone che si sono opposte all’aborto sono state condannate per legge, scrive Puppînck, direttore di ECLJ, cioè del Centro europeo per il diritto e la giustizia. Tra esse, Puppînck ricorda il dott. Xavier Dor, che è stato anche incarcerato nel 1998, e un professore di storia del Liceo di Monosque al quale è stata revocata l’idoneità all’insegnamento per avere presentato agli alunni di una classe di seconda il film “No need TO argue” , ritenuto ostile all’aborto.
Due successivi ampliamenti hanno allargato il reato di ostacolo all’accesso alle informazioni sull’Ivg. L’attuale proposta di legge, pensata contro i siti pro vita, inasprirà le pene e taciterà completamente il web. Se passerà.
Ovviamente sull’evento è sceso il silenzio cimiteriale dei media italiani.