Perseguitati a causa del mio nome - Milizia dell'Immacolata di Sicilia

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Perseguitati a causa del mio nome

CHIESA
 
….“Perseguitati a causa del mio nome”….la chiesa che soffre
 
Secondo il rapporto dell’ACS, ( aiuto alla chiesa che soffre) i cristiani perseguitati  nel mondo,  sono quasi 3oo milioni, con gravi violazioni dei diritti umani, abusi e violenze. Una cifra da capogiro che lascia sgomenti! Ancor di più, l’indifferenza del mondo di fronte questo genocidio o il silenzio.  Le considerazioni e riflessioni, sono molteplici: politiche, sociali religiose.  Ma nell’immediato, l’azione di questi nuovi martiri, risuona come un forte schiaffo morale, di fronte ad una crescente secolarizzazione.  La prima reazione è l’ ammirazione  per la testimonianza e per il coraggio che sfida la morte ; ancora, la determinazione e perseveranza, capace di gridare al mondo che Cristo è il nostro Salvatore! Stiamo assistendo, oggi, ad un tempo del martirio così come è iniziato per primi cristiani ma con una situazione, di gran lunga peggiorata! Dinanzi a questi giganti della fede,  sorge spontaneo  interrogarsi sulla credibilità ed efficacia del nostro credo.    Il nostro tempo, spregiudicato e tecnologico, impallidisce, appare un percettibile riflesso del vero amore che i martiri di oggi ci insegnano!    Oggi, migliaia di cristiani vengono uccisi : in Africa, Asia, Medio Oriente, in paesi,  (solo per citarne alcuni) come Siria Pakistan all’Iraq, Arabia Saudita, Sudan, Egitto, Nigeria etc. Nel vangelo Gesù ce lo aveva annunciato:” metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori a causa del mio nome…….sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime. (Lc 21,12-19)
 
 Secondo il  rapporto dell’ACS, nel mondo,  un cristiano su sette vive in un paese dove la persecuzione è un dramma. Dal  2016 ad oggi  si riscontra che i cristiani sono i più perseguitati e discriminati. In 38 paesi del mondo si registrano violazioni della libertà religiosa, conversioni e matrimoni forzati, attentati, rapimenti, distruzioni di luoghi di culto, e di simboli religiosi, accuse di blasfemia ,  misure limitative del culto pubblico.   21 paesi sono classificati come luoghi di persecuzione tra i quali,  alcuni: Arabia Saudita, Birmania, Cina, Corea nord  Indonesia, Palestina,  Siria, India, Pakistan etc; tra questi paesi, la persecuzione, è alimentata dal fondamentalismo di matrice islamica e dall’aumento del nazionalismo aggressivo ai danni delle minoranze religiose ed in alcuni casi, contro tutte le fedi .  
L’India, ne è un esempio. Le minoranze, sono ritenute – come dichiarato da un deputato indiano – “una minaccia per l'unità del Paese induista”.   Anche in Cina, negli ultimi due anni, il governo ha adottato nuovi provvedimenti e controlli per reprimere i gruppi di fede percepiti come resistenti alle autorità comuniste. Nel 2004, una donna di 34 anni, arrestata perché distribuiva Bibbie..  è morta in prigione per le percosse ricevute.  Nel 2005, 16 suore sono state picchiate a sangue perché difendevano una scuola dalla demolizione. In Cina, esistono due forme di cattolicesimo: l’associazione” patriottica cattolica  cinese” nata nel 1957,   controllata  dal governo che conta 4 milioni di fedeli  che non ammette la dipendenza dal Santo Padre, e l’altra,  la chiesa cattolica detta sotterranea,  in comunione con Roma che lo stato cinese considera sovversiva e quindi  costretta ad operare in totale clandestinità. Quest’ultima conta 16 milioni di fedeli in crescente aumento. Un dato confortante, proviene dall’agenzia stampa Asia News che a partire dal 1980 calcola centomila battesimi l’anno. Nonostante tutto, sono tangibili, i segni di un forte risveglio religioso: nella notte di Pasqua, del 2007, migliaia di persone sono state battezzate, nella sola Pechino quasi mille battesimi di adulti.  
 
Clamoroso in Pakistan, il caso di” Asia Bibi”,  una contadina cattolica, madre di 5 figli, accusata di blasfemia contro Maometto dalle musulmane del suo villaggio , viene incarcerata nel 2009 e rinchiusa in isolamento dove le condizioni di igiene personali sono terribili e la salute fisica e psichica minate ! Condannata senza prove concrete nel 2010 dietro forti pressioni sul governo , da parte delle frange  estremiste islamiche . Soltanto dopo la morte di 2 dei suoi difensori entrambi assassinati il 2 e 4 marzo del 2011, si è destata l’attenzione internazionale di paesi come In Gran Bretagna, Francia, Italia, dove ci sono state ampie mobilitazioni.  Viene assolta soltanto nel 2018 . In Italia il Santo Padre Benedetto XVI, il 18 novembre nel 2010 ne aveva chiesto la liberazione. Asia Bibi ha dichiarato: “ in primo luogo, vivevo frustrazione, rabbia, aggressività. Poi grazie alla fede, dopo aver digiunato e pregato, le cose sono cambiate in me: ho già perdonato chi mi ha accusato di blasfemia. Questo è un capitolo della mia vita che voglio dimenticare”. Infine, dopo 9 anni e 4 mesi di detenzione, arriva l’assoluzione della corte suprema. Ma i partiti  islamisti pakistani  non si arrendono:  chiedono la revisione  della sentenza ed il governo , non è riuscito ad opporsi.
 Noi non possiamo restare indifferenti di fronte la sofferenza, la testimonianza eroica, spesso la solitudine!  Per lo meno, unendoci a loro spiritualmente, possiamo chiedere a Dio,  d’avere la fede dei martiri , la passione dei santi, il fuoco interiore per cambiare il mondo!
 
 
Anna Maria Chiarello
 
Presidente M.I. Sicilia
 
 
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