Società Cristiana VS Sociètà Pagana

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Società Cristiana VS Sociètà Pagana

Milizia dell'Immacolata di Sicilia
Pubblicato da Salvatore La Piana in Attualità dal mondo · 6 Febbraio 2025
“Sentinella quanto resta della notte?” (Is 21,11). Il grido degli esuli riportato in Isaia può essere rivolto direttamente a Dio come una preghiera per chiedere luce e forza per continuare ad attraversare questa notte oscura, conservando la fede. Una cosa deve essere chiara nelle menti dei credenti: la società cristiana così come l’abbiamo ereditata non esiste più. Anche la Chiesa Cattolica, già da diversi decenni, investita da uno tsunami di continue rivoluzioni, accusa gravemente i colpi che il serpente malefico è riuscito ad assestare anche al suo interno. Chi non apre gli occhi su questa realtà rischia di vivere un cristianesimo illusorio e di lasciarsi trascinare verso l’errore da una fede sentimentalista e bigotta. Questa presa di coscienza, tuttavia, non ci deve condurre allo scoraggiamento, ma alla preghiera e alla missione come ha fatto Padre Kolbe. Apriamoci quindi a una riflessione che può, con l’aiuto di Dio, svegliare le coscienze di tanti uomini smarriti. Il processo di secolarizzazione sta lasciando dietro di sé il deserto. E’ un deserto senza dimensione spirituale e soprannaturale, dove mancano i valori morali, sociali e politici. Eppure chi lavora per demolire quel poco che rimane di ordine cristiano nella nostra società, parla di libertà, di felicità e benessere per l’uomo. Come stanno realmente le cose non è difficile immaginarlo, basta seguire anche cinque minuti di qualsiasi telegiornale, ma per far riflettere qualche fratello un po’ confuso basterebbe porre una semplice domanda: chi è contento oggi di come stiamo vivendo senza Cristianesimo? Siamo tutti più tristi e vediamo disgregarsi le nostre famiglie che una volta, nonostante i problemi, erano tenute in piedi dalla fede. L’uomo moderno e tutta la società hanno voltato le spalle a Gesù Cristo in nome di una falsa libertà, ma l’insoddisfazione, invece di diminuire, è aumentata! Senza Cristo non sappiamo dove andare. Il Cristianesimo è una bussola per una società che vuole il bene dei propri membri. Gli stessi valori senza il vangelo si svuotano di senso e sono destinati a tramontare. Nessuno, alla lunga, sarà più interessato a vivere una vita virtuosa perché non c’è un ordine morale oggettivo a motivarla e perché non c’è una dimensione soprannaturale a sostenerne lo sforzo. Di contro, una società dove i cristiani sono lasciati liberi di costruire il Regno di Dio non può che diventare il luogo di una vita veramente felice. Intendiamoci, qui non stiamo parlando del Paradiso in terra che non avremo mai, ma di una qualità di vita morale e spirituale, che trae il meglio dall’uomo anche quando le cose non vanno per il verso giusto. Il vangelo ci parla di amore a Dio e al prossimo, di giustizia e perdono, di condivisione, ma anche di sacrificio e di servizio. Per i cristiani il Regno di Dio non è un’utopia, ma è vita vera che inizia già adesso per continuare nell’eternità. Se diamo uno sguardo al passato, notiamo come le cose più belle che ci sono rimaste provengono dal Cristianesimo e dai santi che si sono distinti per la loro fede e il loro impegno. Ricordiamo, soprattutto, San Benedetto che con la sua “Regola” ha dato un’anima e un’identità all’Europa. L’Idea era questa: Dio sta al primo posto e il resto viene a seguire; da qui sono nate le meravigliose Cattedrali e le Abbazie elevate con sacrificio a gloria di Dio. Da qui è nato il cosiddetto Medioevo o epoca della Cristianità, durato più di mille anni e che ci ha consegnato un’infinità di storie di santi veramente eroici! Nel linguaggio corrente quando si vuole definire negativamente un fenomeno, gli si dà l’appellativo di medievale,
però poi andiamo alla ricerca dei borghi, delle chiese, delle università, delle musiche, degli scritti, delle poesie, delle tradizioni e di tutto ciò che risale a quella meravigliosa epoca rimanendo stupefatti della bellezza, bontà e profondità. Non è una stolta contraddizione? Dobbiamo ricordare anche le opere di carità e le iniziative sociali sorte dopo il Medioevo; oggi non avremmo gli ospedali e la sanità pubblica senza due grandi santi che per amore di Gesù sono andati in soccorso al prossimo: San Camillo De Lellis e San Giovanni di Dio. E potremmo continuare citando altri straordinari esempi. Oggi però va di moda un’informazione sbagliata secondo cui la Chiesa Cattolica sarebbe come un cancro da estirpare; come questa visione è cieca e lontana dalla realtà! A tal proposito così si esprimeva Papa Leone XIII nell’enciclica Immortale Dei: “Quell’immortale opera di Dio misericordioso che è la Chiesa, sebbene in sé e per sua natura si proponga come scopo la salvezza delle anime e il raggiungimento della felicità celeste, pure anche nel campo delle cose terrene reca tali e tanti benefìci, quali più numerosi e maggiori non potrebbe se fosse stata istituita al precipuo e prioritario scopo di tutelare e assicurare la prosperità di questa vita terrena. E veramente dovunque la Chiesa abbia posto piede ha immediatamente cambiato l’aspetto delle cose, ha instillato nei costumi dei popoli virtù prima sconosciute e una nuova civiltà: e i popoli che la accolsero si distinsero per l’umanità, per l’equità, per le imprese gloriose”. Senza Dio il mondo non funziona; ancora di più questo vale per l’Occidente che ha radici cristiane. Rinnegare il Vangelo non solo gli fa perdere il contatto con queste radici, ma gli fa perdere altresì la benedizione e protezione di Dio, esponendo tutti alle più deplorevoli espressioni del disordine satanico. Ne abbiamo avuta una prova durante l’apertura delle Olimpiadi di Parigi in cui una rappresentazione disgustosa e blasfema dell’ultima cena dimostra che ormai non esistono più limiti alla dissacrazione. Questo è quello che vogliamo? Vogliamo che i nostri figli vivano immersi nelle tenebre del Male? Quale responsabilità grande abbiamo di fronte a Dio! Facciamo memoria di quella luce che dobbiamo espandere nel mondo intero e mai perdere di vista. Lo ricorda Papa Leone XIII nell’enciclica già citata: “Vi fu un tempo in cui la filosofia del Vangelo governava la società; allora la forza della sapienza cristiana e lo spirito divino erano penetrati nelle leggi, nelle istituzioni, nei costumi dei popoli, in ogni ordine e settore dello Stato, quando la religione fondata da Gesù Cristo, collocata stabilmente a livello di dignità che le competeva, ovunque prosperava, col favore dei Principi e sotto la legittima tutela dei magistrati; quando sacerdozio e impero procedevano concordi e li univa un fausto vincolo di amichevoli e scambievoli servigi. La società trasse da tale ordinamento frutti inimmaginabili, la memoria dei quali dura e durerà, consegnata a innumerevoli monumenti storici, che nessuna mala arte di nemici può contraffare od oscurare”. Coraggio allora, non è ancora detta l’ultima parola della storia, che è nelle mani di Dio. Ripetiamo la domanda suggerita dal profeta: “Sentinella quanto resta della notte?”. I tempi li conosce Dio e noi confidiamo in Lui!


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Milizia dell'Immacolata di Sicilia
Via Noce. 126 Palermo
Milizia dell'Immacolata di Sicilia
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presso i locali della Parrocchia "Sacro Cuore"
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