La vita è sempre in marcia!
Pubblicato da D. Torre in Attualità dal mondo · 6 Febbraio 2025
Gennaio ha visto due manifestazioni, a Parigi e a Washington, ormai entrate nella tradizione dei movimenti prolife di quesi paesi. Nella capitale francese, domenica 26, 50 anni dopo la legge Veil che ha legalizzato l’aborto, sopprimendo così 10 milioni di persone, 15.000 cittadini, in gran parte giovani e giovanissimi, sono partiti dalla piazza del Trocadero e hanno sfilato pacificamente, coloriti e chiassosi, gridando il loro no ad aborto ed eutanasia. Dalla legge voluta da Simone Veil, ispirata alla tolleranza dell’aborto, reso non punibile, si è passati nel tempo alla sua assoluta liberalizzazione; fino al nono mese se il feto presenta ipotetici difetti. Inoltre il 4 marzo 2024 il presidente Macron ha deciso di inserire l’aborto nella Costituzione francese in quanto “diritto”. Quasi un anno dopo, questa piazza di Parigi ha dimostrato come il popolo della Vita non si pieghi alla cultura del politicamente corretto e alle imposizioni del potere giacobino. La Marcia ha ricevuto l’appoggio dei vescovi francesi e del Nunzio apostolico. I marciatori chiedevano inoltre che le donne in gravidanza possano fare un’ecografia con l’ascolto del battito cardiaco del nascituro, come chiede l’analoga proposta di legge d’iniziativa popolare, “Un cuore che batte”, pensata per integrare l’articolo 14 della legge n. 194/1978, ferma al parlamento italiano e ancora in attesa di essere discussa.Negli Stati Uniti si marcia ormai ogni anno dal 1973, quando, con la sentenza "Roe v Wade", si permise l'accesso all'aborto a livello federale. Una storica vittoria della vita fu la sua abolizione da parte della Corte Suprema nel 2022 con la decisione Dobbs . Anche quest’anno, venerdì 25, nonostante il freddo glaciale, per due ore, decine e decine di migliaia di persone hanno marciato per Washington e fra essi il cattolico vicepresidente James David Vance, con sua moglie e con i tre figli, che ha parlato a una folla entusiasta. " Una cultura di radicale individualismo ha preso piede, vedendo le responsabilità e le gioie della vita familiare come ostacoli, invece che come benedizioni personali… Voglio più bambini felici nel nostro Paese, e voglio giovani uomini e donne bellissimi che siano desiderosi di accoglierli nel mondo e desiderosi di crescerli … Dobbiamo creare una cultura che celebri la vita in tutte le sue fasi, riconoscendo che il vero successo di una nazione non si misura con il PIL o il mercato azionario ", ha detto.Hanno parlato inoltre il governatore della Florida, il leader della maggioranza del Senato, e il presidente della Camera dei deputati. Infine il presidente Trump con un video ha salutato i marciatori. Il giorno prima aveva graziato 23 militanti anti-aborto, ingiustamente perseguiti dal Dipartimento di Giustizia sotto l’amministrazione Biden, per aver manifestato nei pressi o all’interno di cliniche per aborti. Fra essi, alcuni sono stati così scarcerati e hanno partecipato alla marcia. Il sito governativo creato dall’amministrazione Biden per promuovere l’aborto è stato già oscurato nel giorno del giuramento di Donald Trump.Mai tanta attenzione e sostegno della politica alla marcia americana; un bel segnale per tutto il mondo!La Marcia per la Vita è stata preceduta dalla Veglia di preghiera nazionale per la vita nella Basilica del Santuario Nazionale dell'Immacolata Concezione a Washington. Nel 1846, i vescovi d'America dichiararono la Beata Vergine Maria patrona degli Stati Uniti con il titolo di Immacolata Concezione. Il Cardinale Pierre ha letto un messaggio del Cardinale Parolin, Segretario di Stato vaticano, che in nome di Papa Francesco, dava "l'assicurazione della sua vicinanza spirituale a quanti da tutti gli Stati Uniti partecipano a questa Marcia per la Vita del 2025"… Il Papa ha apprezzato "questa testimonianza pubblica di lunga data della santità della vita umana". Mons. Joseph F. Naumann, arcivescovo metropolita di Kansas City, è stato il celebrante principale della Messa di apertura della veglia; concelebravano con lui i cardinali Wilton D. Gregory, Robert W. McElroy, Seán P. O'Malley e Christophe Pierre, Nunzio Apostolico negli Stati Uniti. Mons. Naumann, già presidente del Comitato dei vescovi statunitensi per le attività pro-vita, ha indirizzato l’omelia soprattutto ai giovani presenti. "Miei bravi giovani, non dite che siete troppo giovani per essere una luce nella nostra cultura e nella nostra società". Ricordando i giovani santi, da Agnese a Carlo Acutis, li ha invitati a “intensificare nuovamente i nostri sforzi" … "Se vogliamo seguire (Gesù), dobbiamo seguirlo fino al Calvario. Dobbiamo essere pronti a prendere la croce per trasformare la nostra cultura". Alla Messa è seguita un’ora di adorazione eucaristica a favore della vita.La veglia si è conclusa l’indomani con una Messa celebrata dal vescovo Robert J. Brennan di Brooklyn, New York, che ha confermato la preminenza del diritto di esistere su qualunque altro; ovvero il primo dei principi non negoziabili di cui parlava Benedetto XVI: "Ma come riconosceremo la dignità l'uno nell'altro", "se non la vediamo nel bambino fin dal primo istante della sua esistenza?"…"Senza il diritto alla vita, senza il diritto di nascere, crolla ogni altro diritto". Mons. Naumann ha anche guidato la preghiera di apertura della Marcia per la Vita.Gli organizzatori della marcia hanno dichiarato senza mezzi termini che non intendono soltanto cambiare le leggi federali e statali, "ma anche cambiare la cultura per rendere l'aborto impensabile". Il problema infatti è di natura culturale, e, ancor più spirituale, prima che legislativo. Lo ricorda con forza il Messaggio per la 47ª Giornata Nazionale per la Vita nel contesto del Giubileo della Conferenza Episcopale Italiana.“Il riconoscimento del “diritto all’aborto” è davvero indice di civiltà ed espressione di libertà? Quando una donna interrompe la gravidanza per problemi economici o sociali (le statistiche dicono che sono le lavoratrici, le single e le immigrate a fare maggior ricorso all’IVG) esprime una scelta veramente libera, o non è piuttosto costretta a una decisione drammatica da circostanze che sarebbe giusto e “civile” rimuovere? … Dobbiamo poi costatare come alcune interpretazioni della legge 194/78, che si poneva l’obiettivo di eliminare la pratica clandestina dell’aborto, nel tempo abbiano generato nella coscienza di molti la scarsa o nulla percezione della sua gravità, tanto da farlo passare per un “diritto”, mentre “la difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto umano. Suppone la convinzione che un essere umano è sempre sacro e inviolabile, in qualunque situazione e in ogni fase del suo sviluppo” (Dignitas infinita 47, 2 aprile 2024).Che speranza può esservi in un mondo in cui le madri spengono la vita dei figli con il sostegno dei medici e delle leggi? “Guardare al futuro con speranza equivale ad avere una visione della vita carica di entusiasmo da trasmettere”. … È urgente “rianimare la speranza” in questo particolare campo dell’esistenza umana (Bolla d’indizione del giubileo Spes non confundit 9). Tocca a noi per primi farlo, a noi militi, consacrati a Colei che è “vita dolcezza e speranza nostra”.