C’era una volta il matrimonio

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SK 1042 - Il 27 novembre

C’era una volta il matrimonio

Milizia dell'Immacolata di Sicilia
Pubblicato da Antonello Sciarratta in Attualità dal mondo · 6 Febbraio 2025
È tornata alla ribalta delle cronache il tema matrimonio. In merito, riportiamo alcuni dati significativi relativi al periodo gennaio – agosto 2024. Fra di essi si rilevano: il calo delle nozze del 6,7% rispetto allo stesso periodo del 2023; quelli religiosi in particolare dell’8,2%. Dei 184.000 matrimoni del 2023, in calo rispetto al 2022, il 60% sono stati celebrati con il rito civile, anch’essi in calo di 2 punti. A compensare la situazione ci hanno pensato il 7,3% delle unioni delle persone dello stesso sesso, soprattutto uomini, ed i 3.000 matrimoni degli stranieri celebrati in Italia.

Volendo commentare questi dati si può affermare che sempre più persone vogliono convivere senza obblighi formali, come si può constatare anche dalle tante convivenze “di fatto” senza “scadenze programmate”; oggi è così, domani chissà. Non si sente più la necessità di consolidare il proprio vivere insieme con un rito, sia esso religioso che burocratico-amministrativo. Si è più propensi a condurre un libero patto d’amore. Le relazioni sono sempre più individualistiche. Sono in pochi a decidere di fare il grande passo. Il matrimonio non è più una priorità. Tra chi decide di sposarsi ci sono pure delle risonanze interessanti. Una di queste mi è stata riferita da un fioraio di Carini (Pa). Anche il brav’uomo è rimasto spiazzato nell’aver sentito da una coppia di giovani di ventidue anni, che si sarebbero sposati soltanto perché gli è stato imposto dai genitori. Sic!

Forse ai due giovani non è stato consigliato di leggere e riflettere su un bel passo dell’Esortazione Apostolica Amoris laetitia n. 216 di papa Francesco, che così recita: «Dobbiamo riconoscere come un gran valore che si comprenda che il matrimonio è una questione di amore, che si possono sposare solo coloro che si scelgono liberamente e si amano. Ciò nonostante, quando l’amore diventa una mera attrazione o una vaga affettività, questo fa sì che i coniugi soffrano una straordinaria fragilità quando l’affettività entra in crisi o quando l’attrazione fisica viene meno. Dato che queste confusioni sono frequenti, si rende indispensabile accompagnare gli sposi nei primi anni di vita matrimoniale per arricchire e approfondire la decisione consapevole e libera di appartenersi e di amarsi sino alla fine. Molte volte il tempo del fidanzamento non è sufficiente, la decisione di sposarsi si affretta per diverse ragioni, mentre, come se non bastasse, la maturazione dei giovani si è ritardata. Dunque, gli sposi novelli si trovano a dover completare quel percorso che si sarebbe dovuto realizzare durante il fidanzamento». Inoltre, «Nell’unirsi, gli sposi diventano protagonisti, padroni della propria storia e creatori di un progetto che occorre portare avanti insieme» (Ibid, n. 218).

Un articolo di Avvenire, del 27 novembre 2023 riportava un discorso di papa Francesco rivolto alla Rota romana. Il Pontefice affermava che il matrimonio è un bene per tutta l’umanità. Uno dei pilastri del matrimonio è la fedeltà coniugale. Essa, dice il Papa, poggia sulla fedeltà divina. Segue nel ricordare che il matrimonio è come condurre una barca instabile, su cui, però Gesù è presente! Già il fidanzamento – continua il Papa – implica l’uscire dalla propria terra, poiché richiede di percorrere insieme la strada che conduce al matrimonio. Il santo Padre ricorda che si deve essere due in Cristo, quindi due in Uno! Un NOI nella comunione d’amore con Gesù, vivo e presente in ogni momento della nostra esistenza. Dio dice: «Non siete soli»!

Il calo dei matrimoni comporta, di conseguenza, il calo delle nascite. Questo dato comporta delle conseguenze sociali ed economiche per il futuro. Un editoriale de Il Foglio, del 25 settembre 2024, riportava una denuncia significativa del Papa. Il titolo così batteva: «Le bastonate del Papa all’Italia gattara: più figli e meno animali domestici». A seguire: «Nelle case non mancano i cagnolini e i gatti. Mancano i figli». Il Papa non detesta gli animali, ma è perplesso dalla preferenza a loro accordata rispetto ai figli!
Alla luce di quanto sopra quindi, i matrimoni calano e ai figli si preferiscono gli animali, che pur richiedono impegno e risorse economiche. L’argomento è ripreso anche al punto 4 del messaggio della Giornata per la Vita 2025 della CEI, che evidenzia come questa crescente richiesta di prendersi cura degli animali domestici venga vissuta come «un surrogato affettivo che appare assai riduttivo rispetto al valore incomparabile della relazione con i bambini». Il messaggio individua delle cause. Fra di esse: la mancanza di fiducia nel futuro e di garanzie
lavorative, come pure i modelli sociali orientati nell’inseguire i profitti piuttosto che coltivare le relazioni umane.
Nelle relazioni umane e, soprattutto in quelle affettive, ci vuole un amore forte. Già in un documento del Concilio Vaticano II si leggeva che: «un tale amore, unendo assieme valori umani e divini, conduce gli sposi al libero e mutuo dono di sé stessi, che si esprime mediante sentimenti e gesti di tenerezza e pervade tutta quanta la vita dei coniugi» (Gaudium et spes, n. 49). Quest’amore «spinge gli sposi a prendersi cura l’uno dell’altro prestandosi un mutuo aiuto e servizio» (Ibid, 48).

Papa Francesco, il 26 dicembre 2021, in occasione dell’anno “Famiglia Amoris laetitia”, ha indirizzato una lettera agli sposi. Fra i tratti salienti: «Cari sposi, sappiate che i vostri figli vi osservano con attenzione e cercano in voi la testimonianza di un amore forte e affidabile. «Quanto è importante, per i giovani, vedere con i propri occhi l’amore di Cristo vivo e presente nell’amore degli sposi, che testimoniano con la loro vita concreta che l’amore per sempre è possibile!»… Questa scoperta può dare ai vostri figli la fede e la capacità di confidare in Dio».
A seguire: «Ricordatevi che la famiglia è la “cellula fondamentale della società” (Esort. Ap. Evangelii gaudium, n. 66). Il matrimonio è realmente un progetto di costruzione della «cultura dell’incontro» (Enc. Fratelli tutti, n. 216). È’ per questo che alle famiglie spetta la sfida di gettare ponti tra le generazioni per trasmettere i valori che costruiscono l’umanità. C’è bisogno di una nuova creatività per esprimere nelle sfide attuali i valori che ci costituiscono … nelle nostre società e nella Chiesa».

La conclusione della lettera è significativa per le sue indicazioni, e con queste concludiamo: «San Giuseppe ispiri in tutte le famiglie il coraggio creativo, tanto necessario in questo cambiamento di epoca che stiamo vivendo, e la Madonna accompagni nella vostra vita coniugale la gestazione della cultura dell’incontro, così urgente per superare le avversità e i contrasti che oscurano il nostro tempo. Le tante sfide non possono rubare la gioia di quanti sanno che stanno camminando con il Signore. Vivete intensamente la vostra vocazione. Non lasciate che la tristezza trasformi i vostri volti. Il vostro coniuge ha bisogno del vostro sorriso. I vostri figli hanno bisogno dei vostri sguardi che li incoraggino. I pastori e le altre famiglie hanno bisogno della vostra presenza e della vostra gioia: la gioia che viene dal Signore!».



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Milizia dell'Immacolata di Sicilia
Via Noce. 126 Palermo
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presso i locali della Parrocchia "Sacro Cuore"
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