L’ Immacolata e gli errori del nostro tempo (1) - Milizia dell'Immacolata di Sicilia

Milizia dell'Immacolata di Sicilia
MILIZIA DELL'IMMACOLATA DI SICILIA
Dal 16 ottobre 1917
Vai ai contenuti

L’ Immacolata e gli errori del nostro tempo (1)

Scritti > Spiritualità > Maria Immacolata

Dall'enciclica «AD DIE ILLUM LAETISSIMUM» San Pio X p.p

IL PECCATO ORIGINALE E L’IMMACOLATA NELLA DOTTRINA CATTOLICA

Ma perché non sembri che ci siamo allontanati dalla considerazione della Immacolata Concezione di Maria, che ha dato occasione a questo scritto, riflettiamo quanto grandi e particolari aiuti da essa derivino per conservare queste virtù, e per bene praticarle.
E in realtà, da dove cominciano i nemici della fede, quando vogliono spargere dappertutto i loro gravi errori, che fanno vacillare la fede di molti? Negano che l’uomo sia mai decaduto per il peccato, e sia stato perciò degradato dalla sua primitiva condizione. Perciò ritengono una favola non solo il peccato originale, ma anche i danni che ne scaturirono: che cioè, la radice del genere umano sia corrotta; che tutta la discendenza degli uomini sia guastata; che in tal modo sia entrato tra gli uomini il male, e che quindi fosse inevitabile la necessità di un Riparatore. Ammessi questi principi, è facile comprendere che non vi è posto per Cristo, per la Chiesa, per la Grazia, per tutto l’ordine soprannaturale; in una parola, l’intero edificio della fede viene scosso dalla base.
Al contrario, se i popoli crederanno e riconosceranno che Maria Vergine fin dal primo istante della Sua concezione fu libera da ogni macchia, necessariamente ametteranno anche il peccato originale, la redenzione degli uomini per mezzo di Cristo, il Vangelo, la Chiesa e infine la stessa Legge del dolore; principi che sradicheranno e scuoteranno tutto ciò che sa di «razionalismo» e di «materialismo»; in modo che al cristianesimo spetterà il merito di aver custodito e difesa la verità.

IL RAZIONALISMO E LA VERITA’ DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE

Inoltre i nemici della fede, specialmente ai nostri tempi, per raggiungere il loro scopo di strappare più facilmente dai cuori la fede stessa, audacemente mettono sotto i loro piedi – con la loro attività e coi loro insegnamenti - il rispetto e l’ubbidienza dovuti all’autorità della Chiesa ed ad ogni umano potere. Di qui ha origine l’«anarchia», che è il pericolo più funesto e più pestifero, non solo per l’ordine naturale, ma anche per quello soprannaturale. Ora, questo mostro, fatale insieme allo Stato e al cristianesimo, è distrutto dal dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, che ci costringe a riconoscere nella Chiesa un potere, a cui si deve sottomettere non solo la volontà, ma anche l’intelligenza; perché è appunto per questa sottomissione della intelligenza che il popolo saluta Maria: «Tutta bella sei tu, o Maria, e macchia originale non è in te». Così pure si deve concludere che giustamente la Chiesa attribuisce alla Vergine il merito di«aver da sola sbaragliato tutte le eresie del mondo intero».

Che se la fede, al dire dell’Apostolo, è «realtà di cose sperate», facilmente si concederà che l’Immacolata Concezione della Vergine nello stesso tempo rafforza la fede e anima la speranza. E ciò tanto più perché la Vergine u esente da colpa originale, in quanto doveva diventare Madre di Cristo; e fu Madre di Cristo, affinché i fosse restituita la speranza dei beni eterni.

«Un gran portento» - così Giovanni narra la visione mostratagli da Dio - «apparve nel cielo: una donna, avvolta nel sole, e la luna sotto i suoi piedi, e sul suo capo una corona di dodici stelle» . Nessuno ignora che quella donna rappresentava la Vergine Maria, che incontaminata generò il nostro Capo. D’altra parte l’Apostolo continua: «ed essendo incinta, gridava tra le doglie e si travagliava per partorire». Giovanni, dunque, vide la Santa Madre di Dio nel godimento dell’eterna felicità, e pur tuttavia in travaglio per un parto misterioso. Per quale parto mai? Di noi, senza dubbio, che tuttora trattenuti nell’esilio, dobbiamo ancora essere generati al perfetto amore di Dio e all’eterna felicità. Il dolore della partoriente, poi significa l’intenso amore con cui dal suo celeste trono la Vergine veglia e con preghiera continua si adopera, affinché il numero degli eletti sia completo.

LA VERGINE CONTRO LE ERESIE DEI TEMPI MODERNI

E noi desideriamo ardentemente che i cristiani di tutto il mondo, prendendo motivo specialmente dalle solennità in onore dell’Immacolata Concezione, si sforzino di conseguire questo amore. Quanto accanitamente e furiosamente si attacca, ai tempi nostri, Cristo e la Sua santa religione! E perciò a quanti si presenta imminente il pericolo che, trascinati dagli errori diffusi, abbiano a staccarsi dalla fede! «Cosicché, chi crede di star su, badi di non cadere». Nello stesso tempo, tutti ricorrano a Dio con umili suppliche, affinché per intercessione della Madre di Dio, coloro che hano defezionato, possano ravvedersi. Poiché per esperienza sappiamo che la preghiera, sgorgata dalla carità ed appoggiata dalla implorazione della Santa Vergine, non fu mai vana. Certo non si desisterà mai, nemmeno per l’avvenire, dal combattere la Chiesa; poiché «bisogna bene che vi siano tra di voi dei partiti perché diventino riconoscibili quelli degni d’approvazione».

Ma nemmeno la Vergine cesserà mai di favorire i nostri interessi, per quanto difficili, e di continuare la battaglia già iniziata fin dalla sua concezione., affinché ogni giorno possiamo ripetere: «oggi fu da Lei schiacciato il capo del serpente antico».

MARIA CONFORTO E SPERANZA DELLA CHIESA DI CRISTO

Cinquant’anni fa, quando il Nostro Predecessore Pio (Pio IX) definì che la Beatissima Madre di Cristo è immune da ogni macchia originale, parve come già abbiamo detto, che sopra questa terra si riversasse un’incredibile abbondanza di grazie celesti, e che, insieme con la speranza nella Vergine Madre di Dio, si aumentasse da per tutto, in notevolissima misura, la primitiva pietà del popolo. E perché llora non dovremmo aspettare per l’avvenire benefici anche maggiori? Fuor di dubbio, ci troviamo in tempi funesti, così che possiamo a ragione lamentare col profeta «non c’è verità; non c’è misericordia, non c’è scienza di Dio sulla terra. Lo spergiuro, la menzogna, l’omicidio, il furto, l’adulterio hanno dilagato». Tuttavia in questo diluvio di mali, sta davanti ai nostri occhi, come un’iride, la Vergine clementissima, quasi arbitra della pace tra Dio e gli uomini. «Porrò nelle nubi il mio arco e sarà segno d’alleanza fra me e la terra».

Sebbene infuri la procella, ed il cielo sia coperto da una fitta oscurità, nessuno tentenni in cuor suo. Alla vista di Maria, Iddio si placherà e accorderà il perdono. «L’arco starà fra le nubi, e vedendolo mi ricorderò dell’alleanza stabilita per sempre. E non verranno più le acque del diluvio a sterminare tutti i viventi». Non v’è dubbio che, se confideremo in Maria come si deve, specialmente durante le prossime, più fervorose celebrazioni della Sua Immacolata Concezione, sentiremo che Ella è sempre quella Vergine potentissima che «schiacciò il capo del serpente col virgineo Suo piede».
In auspicio di questi doni, o Venerabili Fratelli, impartiamo di tutto cuore a voi ed alle vostre popolazioni, l’Apostolica Benedizione.

Dato a Roma presso S. Pietro il 2 febbraio 1904.

 
icona mariana
Milizia dell'Immacolata di Sicilia
Via Noce. 126 Palermo
Milizia dell'Immacolata di Sicilia
Via Noce,126 Palermo - presso i locali della Parrocchia "Sacro Cuore"
icona di maria immacolata
Torna ai contenuti