La Guerra e la Preghiera
Pubblicato da Salvatore La Piana in Attualità dal mondo · 7 Febbraio 2025
La Parola “Guerra”, dopo tanti anni di relativa pace, è tornata a fare parte del nostro lessico quotidiano. Dai libri di storia ai TG quotidiani sembra veramente che il tempo si sia volatilizzato. In realtà le guerre non sono mai finite nel mondo, ma noi occidentali ce ne interessiamo, più o meno seriamente, solo quando ci toccano un po’ più da vicino. Forse tante domande ci balenano nella mente e ci lasciamo anche suggestionare dal mondo dell’informazione anch’esso coinvolto in una guerra di notizie, ma la domanda che dovremmo porci è questa: con quale arma potente si vince la guerra? E chi la possiede? No,no!Non sto parlando della bomba atomica o di qualche altro ordigno malefico! Mi riferisco alla preghiera!In particolare l’arma del Santo Rosario! Ed è un’arma che possediamo tutti noi che vogliamo fare la volontà di Dio sull’esempio e con l’aiuto di Maria. La Regina del Rosario apparendo a Fatima nel 1917, mentre il mondo si trovava a vivere il primo conflitto mondiale, ci aveva già indicato il Rosario per arrivare alla pace, unitamente al digiuno, alla conversione e alla penitenza sincera. Per capire meglio il rapporto che c’è tra la preghiera e la pace, bisogna considerare anzitutto che la guerra è indicata, sia nelle apparizioni di Fatima che in altre rivelazione riconosciute dalla Chiesa, come un castigo per i peccati che offendono Dio!D’altronde possiamo bene intenderlo, in un mondo totalmente rivolto contro Dio e contro la sua legge non può esserci pace. Un’altra considerazione che dobbiamo fare è questa: la guerra visibile che si combatte con le armi sotto i nostri occhi è soltanto il sintomo di una guerra molto più drastica che si combatte da sempre su un piano superiore e cioè la guerra tra il bene e il male, tra gli angeli e i demoni. “Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo.Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli” (Ap 12, 7-9). Questo scontro titanico nel suo svolgersi storico sembra che stia arrivando al suo apice! Siamo nel bel mezzo di una guerra spirituale ancor prima che militare e non possiamo permetterci il lusso di sonnecchiare o di fuggire dalla realtà. Ognuno di noi è chiamato alla guerra da combattere con la preghiera. Abbiamo l’arma più potente e se sappiamo usarla bene possiamo essere determinanti per il destino dell’umanità e la salvezza di tante anime. La Chiesa e la Cristianità hanno già sperimentato la salvezza da pericoli terribili grazie alla preghiera e in particolare al Santo Rosario. Uno dei pericoli esterni maggiori è stato dovuto al diffondersi dell’Islam. Nel Nord Africa e nel Medio Oriente una volta totalmente cristiani non è rimasto più niente dopo il passaggio dei califfi e dei loro eserciti. Quando poi l’Impero Ottomano voleva completare l’opera facendo piazza pulita anche in Italia e in Europa, il Papa San Pio V ricorse alla nostra amata “arma” speciale, ordinando processioni con la recita del Santo Rosario in tutte le città d’Europa. La battaglia navale tra la flotta cristiana comandata dall’arciduca Giovanni d’Austria e la flotta turca avvenne il 7 Ottobre del 1571 e per intervento diretto di Maria Santissima la vittoria della flotta cristiana fu schiacciante.Questa è la forza della preghiera e non dovremmo mai dimenticarlo. Chi prega bene ha anche una forza in più per affrontare le prove, che a volte sono terribili. Guardiamo al nostro fondatore San Massimiliano come, radicato sulla roccia della più alta ascesi spirituale, ha affrontato la guerra e il campo di sterminio con una pace e una fede inossidabili. Guardiamo anche alle generazioni che ci hanno preceduto, quelle dei nostri nonni per intenderci, che hanno affrontato due terribili guerre confidando sempre in Dio e nella SS.ma Vergine e che grazie a questa fede hanno saputo far ripartire la vita del nostro paese donando a noi un futuro sereno. Forse è questa fede che ci è venuta a mancare e per questo la nostra Santa Madre Immacolata versa lacrime di dolore (vedi La Salette, Siracusa e Civitavecchia) vedendoci deboli e incapaci di superare certe inevitabili prove. Una fede che non sa vivere nella preghiera la dinamica del combattimento è una fede a metà, debole, menomata di un aspetto fondamentale di cui tutti i santi autori spirituali (dai padri del deserto egiziano a Ignazio di Loyola, da San Benedetto a San Francesco di Sales, da Evagrio Pontico a San Pio da Pietrelcina) hanno parlato dopo averne fatta esperienza. Il combattimento spirituale per noi Militi dell’Immacolata non è qualcosa di estraneo ma parte integrante del nostro carisma. Maria ci chiama a far parte della sua armata, del suo esercito in questa battaglia contro il serpente e l’esercito di questo. Questa chiamata è urgente perché abbiamo già perso molto terreno, certamente per le nostre colpe e le nostre negligenze. A Medjugorie in un messaggio Maria Regina della Pace ha detto: “Satana, sapendo che ha poco tempo, ha scatenato la più grande battaglia contro la Chiesa per distruggere l’umanità e portarsi tutti all’inferno; ma non ci riuscirà. Però io da sola non posso nulla; ho bisogno delle vostre preghiere, dei vostri sacrifici, del vostro apostolato”. Queste parole, rivolte a ogni figlio di Dio, non possiamo non sentirle principalmente rivolte a noi consacrati all’Immacolata, che, con la nostra preghiera costante, i nostri sacrifici riparatori e l’apostolato zelante possiamo e dobbiamo essere strumenti privilegiati nelle mani di Maria per vincere questa battaglia per amore di Dio e la salvezza delle anime.La pace cui aneliamo, infatti, non è semplicemente la fine del conflitto tra Russia e Ucraina o tra Israele e Gaza, ma la pace tra l’umanità rivoltosa e Dio che ci attende con amore di Padre. In una parola ciò che attendiamo e per cui dobbiamo lavorare ogni giorno instancabilmente e con ogni mezzo lecito è il trionfo del Cuore Immacolato di Maria, cui farà seguito un periodo di pace (secondo quanto riportato nel testo delle apparizioni di Fatima) che corrisponde al regno dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Quindi, rosario in mano e avanti con Maria