Onore, Verità e Giustizia per San giuseppe

Milizia dell'Immacolata di Sicilia
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Onore, Verità e Giustizia per San giuseppe

Milizia dell'Immacolata di Sicilia
Pubblicato da Diego Torre in Chiesa cattolica · 19 Marzo 2023
ONORE, VERITA’ E GIUSTIZIA PER SAN GIUSEPPE!
La scarsa considerazione data alla sublime persona di San Giuseppe è una grande ingiustizia, parzialmente spiegabile col ruolo riservato e discreto a cui Dio lo chiamò. E’ un po’ lo stesso meccanismo che determinò i lunghi tempi che la Chiesa ci mise ad attenzionare nella dovuta misura la Sua Santissima Sposa.
Pochi sono i passaggi che in cui i Vangeli trattano dei genitori di Gesù. Ma mentre per la Madonna la Chiesa ha recuperato nel tempo la considerazione che Le è dovuta (ma è ancora tanto il cammino da fare), lo stesso processo di rivalutazione ancor meno è avvenuto per Giuseppe. Sono invece fiorite le deformazioni.
Vegliardo canuto? Vedovo con figli? Tutti voli di fantasia presenti nei vangeli apocrifi, che la Chiesa non ha mai riconosciuto, scritti forse per spiegare in modo naturalistico la verginità della Madonna. Tali ipotesi hanno costituito il tema di tanti artisti, la gioia di tanti eretici vecchi e nuovi, e la fortuna di qualche cinematografaro; ma sono infondate. A quel tempo l’età del matrimonio era intorno ai 20 anni e nulla dimostra che Giuseppe fosse reduce da un precedente coniugio. Tacciono le Scritture sulla sua età, perché essa doveva rientrare nell’ordinarietà del tempo. Ma di Elisabetta e Zaccaria, di Sara ed Abramo, vengono sottolineate le età avanzate proprio per sottolineare la soprannaturalità delle gravidanze. A maggior ragione ciò avrebbe dovuto essere evidenziato per la nascita del Salvatore. Se fosse stato vecchio anche Giuseppe, i Vangeli l’avrebbero dunque certamente detto. E ancora: un vecchio ottantenne, soprattutto di quei tempi, avrebbe affrontato le prove a cui fu sottoposta la Sacra Famiglia con il coraggio e l’energia dimostrati?
Modesto falegname? La sua professione è definito in greco quella di téktón, in latino faber (quindi lavorava anche la pietra), in italiano carpentiere. E allora i carpentieri costruivano anche le case e gli edifici pubblici; una sorta di partita IVA per intenderci, con relativi alti e bassi negli incassi, ma non un poveraccio. Questo spiegherebbe inoltre come si permettessero spesso e volentieri le spese per recarsi a Gerusalemme. E Gesù viene definito “il figlio del carpentiere” (Mt 13, 55).
Modesta origine? Nei suoi genitori Gesù volle il sangue regale di Davide. Entrambi discendevano infatti da quel re che per Israele e per tutto il medioevo fu il modello del regnante.
Modesta intelligenza e cultura? E’ Giuseppe che trasmette a Gesù la “formazione professionale” del carpentiere e lo porta in sinagoga ogni sabato Gli illustra la Tôrah, come facevano i padri in Israele. E’ ancora egli a celebrare le feste religiose vissute nell’ambito familiare e a sostenere quei dialoghi in famiglia i cui interlocutori erano l’Immacolata Concezione e il SS. Salvatore. Quali erano i livelli di quelle conversazioni? E Giuseppe sarebbe stato nell’angolino senza capire alcunché? Colui che assegnò a Sua madre un altissimo profilo, l’autentico “capolavoro di Dio”, arrivato al padre, per quanto non carnale, si sarebbe …. “accontentato”?
Vero padre e vero marito? Certamente saranno stati ruoli difficili e complessi, resi ancora più ardui almeno da due condizioni: la percezione della sua inferiorità nei confronti di quelle due straordinarie persone delle quali egli era capo e garante dinanzi a Dio e le dure prove a cui la Sacra Famiglia venne sottoposta, con le ansie ed i timori connessi.
Centocinquantadue anni fa, il 20 settembre 1870, l’artiglieria italiana cannoneggiava Porta Pia, i bersaglieri entravano a Roma ed il Beato Pio IX divenne prigioniero in Vaticano. I nemici della Chiesa festeggiarono, convinti di averla ormai sconfitta e distrutta. Rispose il Pontefice con il decreto «Quemadmodum Deus», emesso l’8 dicembre 1870, che così recita: “Ora, poiché in questi tempi tristissimi la stessa Chiesa, da ogni parte attaccata da nemici, è talmente oppressa dai mali più gravi, che uomini empi hanno pensato che infine le porte dell'inferno abbiano prevalso contro di lei, … il Santissimo Signor Nostro Pio Papa IX, costernato per la recentissima e luttuosa condizione di cose, per affidare Sé stesso e i fedeli tutti al potentissimo patrocinio del Santo Patriarca Giuseppe, … solennemente lo dichiarò Patrono della Chiesa Cattolica”.
Tempi davvero tribolati per la Chiesa; allora. Ed ora? Papa Francesco nel 2013 ha fatto inserire il nome del Santo nelle preghiere del II, III e IV del Messale Romano e nel 150° anniversario della dichiarazione del Santo quale patrono della Chiesa Universale, l’8 dicembre 2020, ha emesso la lettera apostolica Patris Corde, che si conclude con la seguente preghiera: “O Beato Giuseppe, mostrati padre anche per noi, e guidaci nel cammino della vita. Ottienici grazia, misericordia e coraggio, e difendici da ogni male.”

 


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